5 professoresse anti riforma scolastica 107/15: un esempio contrastivo da emulare per amore della scuola pubblica

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di Aldo Domenico Ficara, Regolarità e Trasparenza nella Scuola  29.12.2015.  

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Le 5 Professoresse che nel 2015  si sono maggiormente esposte nella lotta contro la Riforma della scuola sono state:

  • Marina Boscaino
  • Marcella Raiola
  • Sandra Zingaretti
  • Monica Fontanelli
  • Camilla Ancona

Marina Boscaino:
Su Il Fatto Quotidiano così è descritta: “Insegnante di Italiano e Latino (non fannullona!) in un liceo classico di Roma, fa parte del comitato tecnico-scientifico di ProteoFareSapere e dell’associazione Per la scuola della Repubblica. Coltiva consapevolmente diverse ostinazioni: continua a credere nella scuola della Repubblica, della quale commenta come pubblicista le attuali tristissime sorti, dal suo blog (Stampanonrassegnata.bibienne. ) e anche da rubriche che cura su alcuni siti; rifiuta le nostalgie del passato, pur sostenendo che quello dell’insegnante è il lavoro più politico che esista e cercando di stimolare competenze di cittadinanza culturale e critica nei suoi studenti; investe nella partecipazione, nell’impegno e nella condivisione per sostenere la scuola della Costituzione: assemblee, seminari, convegni, interventi non solo per dire no, ma per proporre alternative. Non può rinunciare a Lorenzo e Margherita, al suo i-Mac, alla montagna d’estate, a cantare, anche soltanto in auto “.
Marina Boscaino, inesauribile animatrice del Comitato Nazionale a sostegno della Legge di Iniziativa Popolare per una Buona Scuola per la Repubblica, intervistata ad Agorà il giorno dell’approvazione alla Camera della cosiddetta “buona scuola” di Matteo Renzi.

Marcella Raiola:
Marcella Raiola, insegnante precaria di Napoli ed inarrestabile animatrice delle lotte contro la cosiddetta “buona scuola” del governo Renzi, è intervenuta ad Agorà il giorno dopo la pubblicazione della sua lettera sul quotidiano La Repubblica (http://www.repubblica.it/scuola/2015/…) in cui spiegava i motivi per i quali ha deciso di non presentare la domanda di partecipazione al piano straordinario di assunzioni.

Sandra Zingaretti:
Per Lei si riportano le parole di Lucio Ficara da La Tecnica della Scuola (http://www.tecnicadellascuola.it/ item/16563-sandra-zingaretti-imposimato-e-l-esempio-civico-per-salvare-la-scuola-pubblica.html): “ Chi è la prof.ssa Sandra Zingaretti? Qualcuno, come riportato da un documento ANP dell’Emilia Romagna, la vorrebbe etichettare come una docente contrastiva, invece è una docente che ama la scuola pubblica e la Costituzione della Repubblica italiana. Sandra è quella professoressa che davanti alla minaccia del genocidio culturale  della scuola, alla riduzione dei diritti acquisiti degli insegnanti, alla mortificazione professionale dei docenti e all’aziendalizzazione della scuola pubblica, non si gira dall’altra parte, ma si espone e ci mette la faccia “.

Monica Fontanelli:

Da RaiNews: “ Come il 24 aprile scorso alla Festa dell’Unità di Bologna, anche a Ferrara, dopo una lunga contestazione, è stato annullato il dibattito in programma alla festa dell’Unità con il ministro dell’istruzione Stefania Giannini. “E non finirà qui – spiega Monica Fontanelli, insegnante dei Partigiani per la scuola -. Saremo presenti a tutte le feste dell’Unità per sbugiardarli perché questo governo mente regolarmente, è il governo dei falsi annunci. Smascheriamo le loro bugie”.
Intervento di Monica Fontanelli, Partigiana della Scuola Pubblica, alla Festa del P.C.L., dedicata alle lotte sociali, dell’ 11 settembre 2015

Camilla Ancona:
Da RaiNews24: “Con questa riforma verrà meno anche la continuità didattica perchè il preside potrà decidere, ogni tre anni, di rinnovare il parco insegnanti come fossimo auto usate di cui disfarsi. Ma il ciclo nella scuola elementare è quinquennale: perciò si deve progettare in questo arco di tempo” spiega un’insegnante romana, Camilla Ancona, intervistata sulla riforma voluta dal governo Renzi. “Il gran numero delle scuole vedrà diminuire la qualità formativa. E poi ci sarà la gara alla scuola migliore come oggi c’è la gara all’università prestigiosa. Nel momento in cui il preside ha questa potere così assoluto non ci può essere imparzialità perché sceglierà solo persone che si adattano alla sua linea educativa. Che può essere valida o meno. In un paesino del sud chi pensate che assumerà il capo d’istituto? Magari la nipote, il figlio di qualche amico: si sta creando un sistema corruttivo spaventoso”.

Oltre loro 5 ci sono altre centinaia di donne insegnanti pronte alla lotta dialettica per difendere ciò che è rimasto della scuola pubblica.

5 professoresse anti riforma scolastica 107/15: un esempio contrastivo da emulare per amore della scuola pubblica ultima modifica: 2015-12-29T21:24:37+01:00 da
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