Basta mail e WhatsApp fuori orario, la rivolta dei prof contro la scuola digitale

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di Salvo Intravaia, la Repubblica, 2.10.2017 

 In un istituto superiore in provincia di Padova sono arrivate 725 circolari in un anno, più di due al giorno, e la Cgil diffida i dirigenti: non si possono costringere gli insegnanti a controllare ogni sera se ci siano novità urgenti sull’orario del giorno dopo

– La scuola inonda gli insegnanti di comunicazioni (sms, e-mail o massaggi su WhatsApp) e il sindacato si ribella. La segreteria provinciale della Flc Cgil di Vicenza “diffida” i dirigenti scolastici dall’uso smodato di avvisi online che costringono gli insegnanti a controllare computer e smartphone anche nelle ore serali e nei giorni festivi per accertarsi se è sfuggita qualche news urgente sull’orario dell’indomani o su qualche riunione.

Da quando le tradizionali circolari cartacee sono state spazzate via dalla tecnologia e dalla norma che le ha dematerializzate, le comunicazioni da parte dei presidi ai docenti si sono trasformate in un diluvio, spesso giornaliero. Una novità che spesso fa imprecare i maestri e prof. Soprattutto coloro che non sono particolarmente ferrati sull’uso di smartphone ed e-mail.

Per averne un’idea basta fare un giro sui siti delle scuole e si scopre, tanto per fare un esempio, che all’istituto superiore Newton-Pertini di Camposampiero, in provincia di Padova, l’ultima circolare dell’anno scolastico 2016/2017 – quella che li convoca per il collegio dei docenti di inizio anno – riporta il numero 725. In altre parole, i docenti di quella scuola hanno letto e sottoscritto una media di due circolari al giorno nel passato anno scolastico, festivi compresi. Non è improbabile, nella scuola del terzo millennio, che i docenti si trovino a leggere anche dieci circolari in una sola volta. E’ andata un po’ meglio lo scorso anno ai docenti dell’Istituto tecnico commerciale Bonelli di Cuneo, dove le circolari si sono fermate a poco meno di 500.

“Non si vogliono demonizzare questi strumenti di comunicazione – puntualizza ai dirigenti scolastici il segretario provinciale della Flc Cgil di Vicenza, Carmelo Cassalia – ma non si può accettare che il controllo da parte del personale di comunicazioni fatte in questo modo sia considerato legittimo, quindi un obbligo. È bene sottolineare – continua Cassalia – che il contratto di lavoro” del personale scolastico “non prevede l’istituto della reperibilità, per cui nessuno è obbligato a controllare e, tanto meno, a rispondere agli eventuali messaggi di lavoro inviati dal proprio dirigente scolastico fuori dall’orario di servizio”.

Perché, conclude, il personale scolastico “non è tenuto a controllare a tutte le ore il proprio cellulare o la propria mail per verificare disposizioni di servizio inviate dai dirigenti attraverso sms, whatsApp o e-mail a tutte le ore della giornata, comprese quelle serali e perfino nei giorni festivi. Ma il progresso procede a passo spedito e ai più non sembra ipotizzabile che possa essere bloccato o rallentato dai lavoratori che ambiscono ad una riserva di tempo da dedicare a se stessi. Sarà probabilmente il prossimo contratto a chiarire come dovranno essere utilizzate le nuove tecnologie.

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Basta mail e WhatsApp fuori orario, la rivolta dei prof contro la scuola digitale ultima modifica: 2017-10-02T21:19:10+02:00 da
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