Carta docente da 500 euro, le risposte a tutti i vostri dubbi

di Alessandro Giuliani, La Tecnica della scuola  8.11.2017

– Cosa è e come si realizza lo Spid? Perché si deve validare un buono prima di un acquisto? Come funziona la carta docente? Sino a quando posso spendere i 500 euro annui per la formazione? Cosa posso acquistare, di preciso, con la somma collocata nel mio ‘borsellino elettronico’? Come devo agire con il negoziante qualora i prodotti acquistati non giungano a destinazione?

Sono alcune delle domande più frequenti che, a turno, pongono i docenti di ruolo per districarsi sulla nuova formazione introdotta dalla Legge 107/15. Perchè anche se siamo entrati nel terzo anno consecutivo di attivazione della carta docente, per molti diretti interessati rimangono diversi nodi da sciogliere.

15 PAGINE DI QUESITI SENZA PIU’ SEGRETI

Per cercare di dare una risposta ai tanti quesiti, il Miur ha creato un file in formato digitale .pdf, composto da ben 15 pagine, collocato all’interno del portale creato appositamente per illustrare le opportunità offerte dalla carta docente: leggendolo, scorrendo i vari quesiti, i circa 750mila insegnanti interessati a come fruire dei 500 euro annui, potranno sicuramente trovare delle risposte utili anche a loro.

Come l’impossibilità di cedere la somma ad amici o parenti. Oppure di ricevere indietro una somma spesa, qualora il corso di formazione prenotato sia saltato all’ultimo momento.
COSA SI PUO’ ACQUISTARE CON LA CARTA DOCENTE

Una sezione che risulterà sicuramente molto utile è quella sulla spendibilità del bonus. Il Miur riassume, infatti, tutte le possibilità: “a) libri e testi, anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste comunque utili all’aggiornamento professionale; b) hardware e software; c) iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca; d) iscrizione a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale; e) titoli di accesso per rappresentazioni teatrali e cinematografiche; f) titoli per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo; g) iniziative coerenti con le attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione”.

GLI IMPORTI RESIDUI DEL 2016/17 SOLO A DICEMBRE

Ricordiamo, per chi non ne fosse venuto a conoscenza, che gli importi dello scorso anno non usufruiti, saranno disponibili, sempre on line, tra circa un mese: “per consentire il completamento delle procedure informatiche ancora in corso per il controllo dei dati amministrativi e contabili delle somme non spese nei precedenti anni scolastici – ha fatto sapere il Miur – sarà possibile visualizzare tali importi (o i bonus non validati) a partire dai primi giorni del mese di dicembre, ed utilizzarli durante il corrente anno scolastico”.

COME SI SPENDONO I 500 EURO?

Intanto, come già da noi rilevato, secondo dei dati pubblici, recentemente pubblicati dal Miur, è stato rilevato che l’utilizzo delle somme, i 500 euro annui, da parte dei docenti è decisamente orientato a beni di consumo e strumenti, mentre il loro impiego per finalità di formazione/aggiornamento in senso stretto non rimanda ad esiti altrettanto soddisfacenti.

Detto, infine, che non esiste alcuna scadenza per iscriversi alla piattaforma informatica, indispensabile per fruire dei finanziamenti individuale, ricordiamo che La Tecnica della Scuola è ente formativo accredito dal ministero dell’Istruzione.

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