Dall’alternanza alla valutazione: tutte le novità in 15 voci

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Alternanza
Con il nuovo anno la formazione “on the job” diventa obbligatoria anche per gli studenti delle classi quarte superiori, dopo essere partiti a settembre 2015 con gli alunni di terza, e coinvolgerà, così, complessivamente, 1,15 milioni di ragazzi. Per gli studenti dell’ultimo triennio degli istituti tecnici e professionali l’impegno è di almeno 400 ore, si scende a 200 nei licei, che si potranno trascorrere presso aziende, strutture pubbliche, musei, terzo settore, ordini professionali. Previsto uno stanziamento strutturale di 100 milioni di euro l’anno. In autunno arriverà la Carta dei diritti e doveri degli studenti, e, presso Unioncamere è stato istituito il Registro che ospiterà le imprese che accolgono i ragazzi. Le attività di formazione in alternanza potrebbero sbarcare a giugno all’esame di Maturità.

Assunzioni
Entro il 15 settembre dovrebbero essere immessi in ruolo 29.720 docenti. Metà dei quali, in teoria, attraverso il “concorsone” da 63mila posti. Che, in pratica, è però ancora in alto mare in moltissime Regioni. Risultato: migliaia di nuove nomine rischiano di slittare più avanti. I ritardi sono imputati, essenzialmente, ai tempi di avvio della procedura, ai boicottaggi dei membri delle commissioni d’esame e alle oggettive difficoltà di chiudere tutto entro l’estate per avere i primi assunti già quest’anno. Di qui i disagi nelle scuole e l’inevitabile ricorso ai supplenti.

Curriculum dello studente
Partito in sordina nel 2015/2016, quest’anno decollerà il cosiddetto “curriculum dello studente”, vale a dire la possibilità, a partire dal terzo anno delle scuole superiori, di poter introdurre “insegnamenti opzionali” scelti dai ragazzi. L’offerta didattica si potrà ampliare con moltissime “materie aggiuntive”, dai laboratori di robotica e di meccanica, a musica, arte, cinema e storia, sociologia, diritto, economia e finanza, chimica, astronomia. Gli insegnamenti opzionali faranno parte del percorso dell’alunno e saranno valutati ai colloqui dell’esame di Maturità. Il curriculum dello studente raccoglie anche informazioni utili all’inserimento lavorativo.

Deleghe
Il secondo tempo della riforma Renzi-Giannini è affidato all’attuazione di nove deleghe chiamate a legiferare in ambiti importanti, dalla formazione in ingresso dei docenti, al diritto allo studio, dalla promozione dell’inclusione scolastica, alla creazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni, al riordino dell’istruzione professionale. Questi Dlgs vanno emanati entro l’anno.

Edilizia scolastica e terremoto
La legge 107 ha investito sull’edilizia scolastica: sono partite le ispezioni sui solai di 7mila scuole, con uno stanziamento di 40 milioni. Ci sono poi i finanziamenti attraverso i Mutui Bei che si aggiungono ai 905 milioni già in cantiere lo scorso anno. Ulteriori 40 milioni sono stati stanziati per l’adeguamento antisismico e con 350 milioni saranno costruite 52 istituti innovativi. Ed è ormai operativa l’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Per consentire un avvio d’anno regolare agli alunni delle zone colpite dal terremoto il Miur ha attivato una task-force anche per velocizzare le verifiche sulla sicurezza dei plessi. Previsto un primo stanziamento di 3 milioni a cui aggiungerne altri 20 per gli interventi di adeguamento sismico.

Inclusione
Sono oltre 800mila i ragazzi con cittadinanza non italiana presenti nel sistema scolastico. Il 50% di questi alunni è nato in Italia. Per loro il Miur ha messo a disposizione a settembre 1 milione di euro per progetti sulla lingua e per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati arrivati nel nostro Paese con le recenti migrazioni. Alle scuole è stato anche inviato un vademecum per l’integrazione. La revisione delle classi di concorso ha previsto l’istituzione della A-23, una classe dedicata all’insegnamento dell’italiano come lingua seconda. Il concorso 2016 è stato il primo in cui sono state bandite cattedre specifiche.

Laboratori territoriali per l’occupabilità
Sono una novità assoluta di quest’anno: si tratta di spazi altamente tecnologici, promossi da partenariati innovativi tra scuole e attori del territorio, dove gli istituti, in primis i tecnici e i professionali, potranno fare alternanza, lotta alla dispersione, coinvolgere i cosiddetti “Neet”, giovani che non studiano e non lavorano. L’obiettivo è aiutare i ragazzi a sviluppare competenze e avvicinarsi concretamente all’innovazione attraverso la pratica, per migliorare, attraverso specifici percorsi, le proprie condizioni di occupabilità. Il Miur ha stanziato 45 milioni per il finanziamento di questi laboratori, è stato lanciato un bando e sono stati selezionati 58 progetti vincitori che in queste settimane riceveranno i fondi per far sì che i laboratori siano operativi entro dicembre.

Merito
Una novità assoluta nella scuola italiana è l’introduzione di un po’ di merito tra gli insegnanti. Il Miur ha stanziato 200 milioni per valorizzare i docenti meritevoli. Agli istituti sono arrivati in media 23mila euro, che i comitati di valutazione stanno assegnando ai docenti sulla base della qualità e del valore aggiunto del lavoro dei prof. I comitati sono formati da preside, tre docenti e due genitori (dall’infanzia alle medie, oppure un genitore e uno studente alle superiori), un componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale. I soldi in tasca agli insegnanti meritevoli dovrebbero arrivare nelle prossime settimane.

Offerta formativa
Quest’anno vengono stanziati 80 milioni, attraverso la ex legge 440, per potenziare didattica e formazione per gli alunni: con 6,7 milioni si rafforzano le attività sportive e motorie; con 6 milioni si metteranno in campo progetti su educazione alimentare, legalità, contrasto al bullismo e sicurezza stradale. Aumenteranno anche le iniziative rivolte ai minori stranieri e, è un’altra novità, per introdurre a scuola il Public Debate e il Public Speaking affinché i ragazzi possano imparare ad argomentare le loro idee, a farle capire e valorizzarle. Queste misure si sommano al progetto “La Scuola al Centro” che, con 10 milioni ad hoc, finanzia i programmi di apertura estiva degli istituti di quattro città: Milano, Roma, Napoli, Palermo.

Organico autonomia
Da quest’anno debutta l’organico dell’autonomia che è costituito da posti comuni, di sostegno e di potenziamento. Le scuole avranno un ricco contingente di risorse umane che il preside deve gestire in coerenza con il piano triennale dell’offerta formativa. Ciò si traduce in una diversa e più articolata assegnazione dei docenti alle classi, del tutto inedita. Se finora, infatti, il monte ore di docenza nelle classi era noto e ben definito per ciascun insegnante, ora non è del tutto scontato, potendo il dirigente assegnare ai docenti anche ore per il potenziamento dell’offerta formativa o per contribuire all’organizzazione. Lo scopo dell’organico dell’autonomia è offrire una migliore offerta didattica. Nel I ciclo le aree maggiormente potenziate sono state quella linguistica e quella artistico-musicale. Per il II ciclo quelle socio-economica e artistico-musicale, a seguire le aree linguistica e scientifica. Gli istituti, poi, potranno utilizzare la quota dell’autonomia del 20% dei curricoli per potenziare gli insegnamenti obbligatori o per attivarne ulteriori purché non si ecceda il limite del 20% del monte ore annuale e non si creino esuberi nell’organico.

Reggenze
La prima campanella non risolverà, anche quest’anno, il problema (cronico) delle reggenze. Complici i ritardi nel “concorsone” per presidi (è stimato un fabbisogno di oltre mille dirigenti), che se tutto andrà bene sarà bandito solo in tardo autunno. E così, nonostante i 285 presidi assunti in questi giorni, secondo le stime dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi, ci saranno ancora circa 1.500 istituti (1.489 per la precisione) senza un dirigente titolare e affidate, dunque, ad interim al titolare di un altro istituto. Con un tasso di “scopertura” che in un paio di Regioni riguarda più di un’istituzione scolastica su quattro (Marche e Veneto) mentre in altri territori si avvicina al rapporto di uno a tre: in primis la Liguria con il 31,79% di reggenze; a seguire l’Emilia Romagna con il 29,66% e il Friuli Venezia Giulia con il 29,24 per cento.

School bonus
Dopo il rinvio dello scorso anno, arriva lo “school bonus”: chi farà donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’occupabilità degli studenti, avrà un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi. È previsto un limite massimo di 100mila euro per le donazioni. È previsto un fondo di perequazione, per evitare disparità fra istituti, pari al 10% dell’ammontare delle erogazioni totali. Le donazioni sono sia per scuole statali che paritarie. Ognuno può indicare l’istituto prescelto. Da quest’anno è possibile portare in detrazione fino a 400 euro di spese che la famiglia effettua per la frequenza scolastica, comprese le rette delle scuole paritarie.

Supplenze
Dovevano sparire con l’avvio del maxi-piano di stabilizzazioni avviato con la legge 107. Eppure nonostante circa 120mila immissioni in ruolo, tra settembre scorso e adesso, la “supplentite” non è morta. Negli ultimi anni il Miur è dovuto ricorrere a circa 100mila supplenze annuali. Quest’anno ce ne saranno di meno, ma non tantissimi di meno. Il perché è presto detto: tra ritardi del concorsone e il maxi piano di mobilità avviato quest’estate, e che sta facendo spostare oltre 200mila prof, si è creato un “intoppo” burocratico-amministrativo, e difficilmente entro il 15 settembre si riusciranno a coprire tutte le cattedre. Di qui il ricorso ai supplenti “fino alla nomina dell’avente diritto”. Con un vincolo ulteriore: non si potranno chiamare docenti con oltre 36 mesi di incarichi a termine alle spalle.

Tempo scuola
Anche quest’anno nella scuola primaria il tempo scuola è articolato in 24, 27 o 30 ore, mentre le classi a tempo pieno fino a 40 sono attivate solo in presenza di strutture idonee e nei limiti dell’organico. Per la secondaria di primo grado il tempo prolungato prevede invece 36 ore settimanali, ma può essere esteso a 40 in presenza di strutture idonee all’accoglienza e di un congruo numero di richieste. Nel secondo grado il numero delle classi prime e terze si determina in base al numero degli iscritti senza tener conto degli indirizzi presenti.

Valutazione
Dopo tante sperimentazioni e annunci è partito il sistema nazionale di valutazione della scuola italiana. Gli istituti hanno pubblicato i loro Rapporti di autovalutazione in cui hanno messo in chiaro i loro punti di forza e debolezza individuando specifici obiettivi di miglioramento per i prossimi tre anni. L’adesione delle scuole statali è stata totale e quasi totale quella delle scuole paritarie. Anche i presidi avranno la pagella: saranno valutati, e per la prima volta, i compensi aggiuntivi (retribuzione di risultato) sarà legata al giudizio sull’operato del dirigente.

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Dall’alternanza alla valutazione: tutte le novità in 15 voci ultima modifica: 2016-09-12T06:49:50+02:00 da
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