Cgil, Cisl, Uil e gli altri rappresentanti dei lavoratori a Palazzo Chigi.
La ministra Giannini: ottica di dialogo e condivisione. Camusso: ma non come vuole il governo
di Claudia Voltattorni (cvoltattorni@corriere.it), Il Corriere della Sera 12.5.2015
«Apprezzati gli sforzi del governo» ma «gli emendamenti sono insufficienti» e «non modificano la sostanza». Così i sindacati hanno bocciato le modifiche alla Buona Scuola dopo aver parlato direttamente con il governo. Il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, quello della Cgil, Susanna Camusso, e quello della Cisl, Annamaria Furlan, sono andati a Palazzo Chigi insieme con i sindacati di categoria e hanno parlato con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, la ministra delle Riforme, Maria Elena Boschi, la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio. Ma alla fine è stato muro contro muro. E ora si rischia di andare verso forme di protesta estrema come il blocco degli scrutini. «Il mondo della scuola continua a essere mobilitato e sono molte le iniziative in cantiere. Il disegno di legge, così com’è, è un modello non condiviso nella scuola, continueremo le iniziative per cambiarlo», ha annunciato la Camusso al termine dell’incontro. La Cgil, ha aggiunto, non esclude neanche il blocco degli scrutini, come hanno già annunciato di voler fare i Cobas e lo Snals. Matteo Renzi, che non era presente alla riunione, intanto twittava: «Il dialogo su La buona scuola è utile. Nei prossimi giorni faremo su questo un #matteorisponde».
La prima a parlare era stata la Giannini che ha riepilogato i principali contenuti della riforma: «Oggi era importante darvi direttamente una visione complessiva del provvedimento in discussione al Parlamento in un’ottica di dialogo e condivisione». Ma la leader della Cgil ha subito replicato: «Gli emendamenti approvati non modificano la sostanza. Cambiamento sì ma non come vorrebbe il governo». E la Furlan: «Le modifiche che sono state introdotte in Parlamento non sono sufficienti perché non rimuovono i punti critici che noi non condividiamo. Se si fossero fatti prima altri incontri con il Governo sicuramente avremmo costruito un percorso più utile per cambiare la scuola. Speriamo che questo incontro non sia rituale ma dia risposte alle questioni concrete poste dal sindacato». E Barbagallo ha chiesto: «Cosa succede dopo questo incontro? Quando e come ci farete sapere se vi abbiamo convinto con le nostre idee di “Buona scuola”?».