E, a proposito di solidarietà, non si può tacere la situazione di quasi 30 mila docenti (circa 26 mila sono anch’essi diplomati magistrali) rimasti iscritti nelle GAE a pieno titolo perché a suo tempo possedevano i requisiti richiesti (superamento di un concorso, anzianità di servizio). Li potremmo chiamare GAE-doc.

Molti di loro nell’ultimo biennio sono stati scavalcati dai vecchi diplomati magistrali (ora cancellati dalle GAE). I 6 mila posti di ruolo sarebbero stati assegnati a loro anziché ai nuovi arrivati, come a loro sarebbero state assegnate quest’anno molte delle supplenze annuali o fine al termine dell’anno. Come rimediare al danno?

Una strada la si può rinvenire nelle richieste che i cinque sindacati rappresentativi hanno presentato alla ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, il 4 gennaio scorso, di seguito riportate:

  • salvaguardare l’anno in corso, tutelando la continuità didattica e la serenità del lavoro dei tanti docenti che in forza delle sentenze cautelari stanno operando con serietà nelle scuole;
  • riaprire le graduatorie d’istituto per permettere l’inserimento dei docenti che, collocati in GAE e quindi in prima fascia d’istituto, erano stati esclusi dalla seconda fascia;
  • salvaguardare i punteggi acquisiti mediante il servizio svolto in questi anni in forza delle sentenze cautelari;
  • a regime prevedere una norma ad hoc al fine di ricomporre i diritti dei docenti a vario titolo interessati al contenzioso in questione.

L’ultima richiesta sindacale “ricomporre i diritti dei docenti a vario titolo interessati” comprende anche la tutela dei GAE-doc.

Potrebbe essere previsto, ad esempio, che la mancata stipula del contratto per subentro degli iscritti ora cancellati possa essere recuperata prevedendo la piena valenza giuridica.

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