Oggiscuola, 12.8.2017
– Un professore di un liceo classico si è rifiutato di eseguire una direttiva impostagli dal vicario. Come spiegato dall’insegnante, dopo essere arrivato in classe peer fare lezione, ha scoperto che l’aula era vuota perchè i ragazzi erano stati autorizzati a spostarsi in aula magna per una conferenza.
Scrivendo su un foglio volante, un pizzino, la vicaria gli aveva imposto di svolgere un’ora di supplenza in un’altra classe, ma l’insegnante, contrariato dall’assenza illegittima della classe e dal fatto di non essere stato avvisato in tempo del cambo di orario, si è rifiutato chiedendo un ordine di servizio. A quel punto la vicaria, sostenendo di essere delegata alle sostituzioni dei docenti, gli ha ribadito che il foglietto in cui è scritta la classe dove il docente si deve recare, equivale ad un ordine di servizio.
Contrariato dall’accaduto si reca in aula magna per vigilare sulla sua classe e nel contempo scrive al dirigente scolastico per informarlo circa l’accaduto. Dal momento che l’attività extra ordinaria non è stata stabilita dal Consiglio di Classe, è di fatto illegittima. Inoltre, al dirigente non ha il potere decisionale di sospendere le ore di lezione o modificare l’orario scolastico.
Oltretutto, come stabilito con il comma 8 dell’art.5 della Legge 297/94, uno dei compiti del Consiglio di classe è la predisposizione della programmazione educativo-didattica. Per tali ragioni, se un’attività non è stata regolarmente programmata dal Consiglio di Classe, il ds dovrebbe chiedere la disponibilità ai docenti della classe di “concedere” l’ora per permettere alla classe di partecipare ad altra attività.
Antonio Scarpellino, presidente di Federistruzione ha precisato: “Il docente, preso atto che la sua classe è stata dirottata in aula magna, ha fatto bene a seguirli in quanto, come previsto dal contratto collettivo nazionale, ha un preciso obbligo di sorveglianza della classe. Obbligo che va rispettato onde evitare di incorrere in una sanzione di tipo penale. Inoltre, un foglio volante, senza alcun timbro o firma non può essere considerato al pari di un preciso ordine di servizio scritto”.
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