di Danilo Taino, Il Corriere della Sera 8.10.2016
– Nei 28 Paesi della Ue, le donne sono l’84,7% degli insegnanti nell’istruzione primaria e il64% in quella secondaria. In Italia, però, gli insegnanti delle elementari sono per il95,9% femminili
Si sa che in Italia l’età media delle e degli insegnanti della scuola media primaria e secondaria è alta. E che in maggioranza si tratta di donne è pure qualcosa che tutti vedono regolarmente. È il risultato di quella che un tempo era spesso considerata un’attività non particolarmente importante e comunque non attraente. È vero un po’ in tutta Europa. Ma in Italia in misura eccezionale: in assoluto più che in ogni altro Paese della Ue, e di gran lunga — rivelano le statistiche appena pubblicate da Eurostat. Le quali, a ben guardarle, suggeriscono anche che la scuola italiana ha in fondo tratti un po’ «socialisti», o almeno si trascina un’eredità del genere.
Nella scuola primaria (le elementari), il 32,4% degli insegnanti dell’Unione europea ha più di 50 anni; il 18% ne ha tra i 55 e i 59 e il 6% ne ha più di 60 (dati al 2014). Le percentuali in Italia sono: 52,7; 32,5; 14,5. Degli altri 27 Paesi Ue, quello con il maggiore numero di insegnanti cinquantenni è la Bulgaria, con il 42,4%: dieci punti meno dell’Italia. Nella scuola secondaria (medie e superiori), i professori italiani ultracinquantenni sono addirittura il57,5%; il 39% ha tra i 55 e i 59 anni; e il 17,5% supera i 60. Le percentuali della media Ue sono rispettivamente: 38,1; 23,4; 9. Almeno metà degli insegnanti delle scuole italiane ha insomma studiato trenta e più anni fa: probabilmente uno degli ostacoli al cambiamento e all’innovazione.
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