Il caso della nuova sede dell’Invalsi

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Marco Barone  La Tecnica della scuola Martedì, 25 Agosto 2015.  

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Dopo l’articolo in cui si segnalava il cambio di sede dell’Invalsi, sono emerse delle questioni non pienamente note all’opinione pubblica, pur trattandosi di atti pubblici.
Nel 2014 da parte del Movimento Cinque Stelle veniva sollevata una specifica interrogazione parlamentare. Si denunciava che “l’immobile in Frascati è in uso al Ministero dal 1959 che lo detiene a titolo gratuito, mentre l’immobile sito in Via Ippolito Nievo, risulta posto in vendita dal FIP, Fondo Immobili Pubblici, che lo ha identificato con il seguente codice RMB142901, come si desume dalla scheda dell’immobile di cui al link ; il FIP è un fondo di investimento che dal 29 dicembre 2004 ha acquistato la proprietà di un portafoglio di 394 immobili ad uso «non residenziale», una volta di proprietà pubblica, e generalmente sede di uffici locali di Ministeri, Agenzie Fiscali ed Enti Previdenziali, tra cui il cespite immobiliare di via Ippolito Nievo; dalla predetta scheda presente sul sito del FIP, risulta che l’immobile di via Ippolito Nievo è già condotto in locazione dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (indicata come pubblica amministrazione utilizzatrice), ma poiché alla scadenza del contratto di locazione la società che gestisce il fondo potrebbe decidere di vendere l’immobile ed, inoltre, per quanto risulta all’interrogante, entro il 2019 tutti gli immobili del portafoglio dovranno essere alienati, vi è la certezza che l’INVALSI rischierà di dover ricontrattare le condizioni della locazione con la nuova proprietà oppure addirittura a rilasciare i locali di Via Nievo; in secondo luogo sono necessarie alcune considerazioni in merito ai costi di manutenzione dell’attuale sede; per quanto riguarda tali spese di ordinaria e straordinaria manutenzione di Villa Falconieri, secondo quanto appreso dall’interrogante, la dirigenza dell’INVALSI avrebbe stimato costi di manutenzione annui di circa 800 mila euro; viceversa alcune sigle sindacali hanno evidenziato come i costi di manutenzione siano oggi lievitati a causa delle insufficienti risorse annualmente stanziate in bilancio a tali finalità; difatti, dai documenti contabili dell’Istituto, emerge che le somme corrisposte nel corso degli anni per la manutenzione della sede di Frascati sono state le seguenti: anno 2010 euro 125.000,00, come da relazione del direttore generale; anno 2011 euro 140.000,00 circa, (parte della voce «SPESE PER L’ACQUISTO DI BENI DI CONSUMO E DI SERVIZI»); anno 2012 euro 140.000,00 circa, (parte della voce «SPESE PER L’ACQUISTO DI BENI DI CONSUMO E DI SERVIZI»); anno 2013 euro 170.000,00 circa, (parte della voce «SPESE PER L’ACQUISTO DI BENI DI CONSUMO E DI SERVIZI»); a ciò si aggiunga che il bilancio preventivo 2014 dell’Istituto prevede, tra le spese per la manutenzione ordinaria dei locali, impianti e pertinenze, 199.000 euro; pertanto delle due l’una: o negli ultimi anni sono state in effetti stanziate e spese somme eccessivamente basse per la manutenzione di Villa Falconieri, oppure la cifra annua di 800.000 euro è obiettivamente spropositata ed intende solo dare una giustificazione ad un trasferimento di sede con molta probabilità evitabile e priva di ragioni; in terzo luogo si evidenzia, comunque, che lo spostamento della sede non avverrà senza esborsi per le finanze pubbliche poiché da un lato l’INVALSI è comunque obbligato a ripristinare lo status quo ante dei locali di Villa Falconieri, a riconsegnarli al demanio nello stesso stato in cui li ha presi in consegna, ormai decine di anni fa, e, di conseguenza, costretto a finanziare importanti opere di ristrutturazione; n quarto luogo i locali di via Ippolito Nievo in Roma potrebbero non essere idonei ad ospitare l’organico ed i beni attualmente presenti nella sede di Frascati; difatti gli spazi destinati al personale presso la sede di via Nievo risultano essere notevolmente inferiori, se non addirittura insufficienti, rispetto a quelli attualmente in uso presso Villa Falconieri; basti pensare che la sola biblioteca dell’istituto non troverebbe spazio presso la nuova sede in quanto occupa circa 300 metri quadrati e vanta un patrimonio bibliografico di oltre due milioni di euro”.A questa, poi è seguita una seconda interrogazione, nei primi mesi del 2015, ove si chiedeva “per quali ragioni l’Invalsi abbia utilizzato, per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione ed adeguamento funzionale dei locali siti in Roma, via Ippolito Nievo n. 35, 6° e 7°piano, la semplice procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara e quale sia la motivazione indicata nella delibera a contrarre;  se il termine, inferiore ai 4 giorni lavorativi, stabilito nell’avviso per l’effettuazione di un’indagine di mercato, di cui al protocollo n. 0012558 del 28 novembre 2014, non sia eccessivamente ridotto e se non ritenga che ciò abbia potuto impedire a molte imprese interessate di partecipare”.
Dunque i costi sostenuti sono a dir poco rilevanti e che ben potevano essere evitati. Ad oggi con i soli documenti sul sito dell’Invalsi, siamo, compresa l’IVA, ben oltre le 650 mila euro a cui si andranno ad aggiungere a carico della finanza pubblica parte dei costi relativi al famigerato “affitto dell’intero immobile FIP”, a cui si andrà anche ad aggiungere l’eventuale ulteriore spesa per affitto dell’immobile/locale/servizio per la documentazione che, per ovvie ragioni di spazio, non potrà entrare nella nuova sede, senza dimenticare l’incognita biblioteca. Ora, se è vero come è vero che il detto trasferimento si è reso necessario per una questione di sicurezza, anche se non si comprende per quanto tempo i dipendenti, dell’Invalsi, di cui tanti continuano ad essere ancora “precari”, avrebbero operato in locali non a norma ed a rischio della propria sicurezza, perché questa operazione? Quali criteri di buona gestione della cosa pubblica? Perché non destinare le risorse ivi previste alla ristrutturazione della Villa Falconieri, patrimonio pubblico?  Ed i dipendenti dell’Invalsi cosa pensano di tutto ciò? Sono stati ascoltati, consultati? E la Corte dei Conti non ha nulla da eccepire, da verificare?
Insomma, quella che in primo luogo sembrava una semplice, anche se onerosa operazione di trasloco, dopo aver verificato questi documenti, gli interrogativi incrementano ed a volte a pensar male ci si prende sempre.
Il caso della nuova sede dell’Invalsi ultima modifica: 2015-08-25T16:59:48+02:00 da
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