Il ministro M5S «amico di Renzi»: è ancora consulente del governo Gentiloni

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di Antonella De Gregorio, Il Corriere della sera, 2.3.2018

– Polemica sul preside di Brindisi, che Di Maio vuole all’Istruzione:
«Disse sì alla Buona scuola». Ed è ancora consulente Miur –

Per tutta la giornata, ieri, la polemica su Salvatore Giuliano («…so quello che pensate, ma sono un bravo ragazzo», ha detto, nel suo intervento, ironizzando sulla sua omonimia con il bandito) ha tenuto banco, su Facebook e sui mezzi di informazione tradizionali. Il dirigente ha sostenuto che la legge 107 deve essere «corretta». Poi ha sterzato decisamente: «È un disastro, va abolita». E intanto sui social si scatenava la bagarre: intanto perché Giuliano fa parte della schiera dei presidi-sceriffo considerati «nemici» dal popolo della scuola; e poi perché il preside soprannominato «2.0» è stato parte dello staff della ministra Stefania Giannini prima ed è tutt’ora (la conferma è arrivata dal Miur) membro di commissioni di lavoro volute da Valeria Fedeli. Un commento sarcastico arriva via Twitter dall’ex inquilina di viale Trastevere: «Giuliano sarebbe un ottimo ministro – scrive -. Ha l’esperienza X fare bene, l’ha dimostrato dando un contributo qualificante a #LaBuonaScuola».

Una truffa?

«Tradire se stessi e le proprie idee è quanto chiede Casaleggio per avere un posto con i grillini? Altrimenti faremmo veramente fatica a capire la metamorfosi di Giuliano» afferma in una nota Anna Ascani, parlamentare Pd. «Una truffa nella farsa? Una farsa nella truffa?» si chiede la deputata, che conclude che forse, allora, i Cinquestelle «approvano la Buona scuola e hanno preso in giro gli italiani». 

Boomerang

Di Maio, degli incarichi di Giuliano si è limitato a dire: «Sostenne la Buona Scuola nel 2015 ma è uno dei tantissimi italiani delusi da Renzi». Adesso sembra chiaro che il suo coinvolgimento è stato ben più ampio e determinante. «Questo professore molto bravo – ha detto Matteo Renzi – uno di quelli che 5 stelle chiamano preside sceriffo, è stato consulente prima di Giannini e poi di Fedeli. Come cantava Fiorella Mannoia “come si cambia per non morire”. Sulla buona scuola – ha aggiunto – mi hanno massacrato, mi hanno insultato, e chi mettono come ministro? Uno che ha scritto la buona scuola. Su FB monta la protesta: «Se è così il mio voto non lo avranno di certo». Insomma, aver pensato a un preside per dirigere la Scuola potrebbe rivelarsi un boomerang per il Movimento.

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Il ministro M5S «amico di Renzi»: è ancora consulente del governo Gentiloni ultima modifica: 2018-03-03T03:52:26+01:00 da
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