Il pasticciaccio della mobilità: tutti contro tutti a caccia di deroghe

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di Orazio D.I.  Professionisti Scuola Network   12.1.2016.  

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Mobilità sì, mobilità no. Ennesimo incontro tra Miur e organizzazioni sindacali quello tenutosi oggi sul tema della mobilità e che in queste ore sta tenendo in fibrillazione tutto il mondo della scuola: ognuno aspetta di capire quali saranno i criteri che caratterizzeranno la mobilità nel prossimo anno scolastico e che dovranno concretizzarsi nella sottoscrizione del contratto nazionale con le sequenza operative per ciascuna fase: comunale, provinciale e interprovinciale oltre a stabilire le modalità per la mobilità professionale.

A tal proposito, ricordiamo che la legge 107 prevede che:

  1. la mobilità degli immessi in ruolo entro l’A.S. 2014/15 avvenga su ambiti, secondo la provincia scelta; non sarà più possibile, insomma, trasferirsi scegliendo una scuola di titolarità;
  2. la mobilità degli immessi in ruolo in fase B e C avvenga su ambito e su base nazionale, sui posti residuati a seguito della mobilità dei primi;
  3. la mobilità degli immessi in ruolo in fase 0 e A avvenga su scuola e nella provincia in cui si è stati immessi in ruolo (con nessuna deroga al vincolo triennale di permanenza).

I sindacati, però, fanno intravedere modifiche alla legge 107 grazie al ccni: si chiede che, per gli immessi in ruolo ante A.S. 2014/15, la mobilità avvenga su scuola (e non su ambito territoriale) e che anche gli immessi in ruolo in fase 0 e A possano cambiare provincia, in deroga a quanto previsto, subordinatamente alla mobilità di tutti gli altri docenti (fasi B e C comprese).

Gli addetti ai lavori si aspettavano una deroga prevista all’interno della legge di stabilità: una legge può essere modificata solo da un’altra legge ! Ma questo, ricordiamo, non è successo.

A questo punto, tenuto conto delle numerose richieste di delucidazione da parte dei nostri lettori, sentiamo il dovere di evidenziare quel che non è stato messo in luce dalle diverse testate specializzate: il contratto collettivo NON può prevedere qualcosa che sia difforme da quel che è normato dalla legge 107. Non solo: è la stessa legge 107 a blindare il proprio contenuto. Infatti, nel comma 196 recita così: “Sono inefficaci le norme e le procedure contenute nei contratti collettivi, contrastanti con quanto previsto dalla presente legge.“.

In sostanza, eventuali difformità rispetto a quanto indicato dalla legge 107 non possono che essere ILLEGITTIME.

Forse qualcuno spera che nessuno sollevi la questione: in fondo, dopo i docenti immessi in ruolo ante A.S. 2014/15 e i docenti immessi in ruolo nelle fasi B e C, laddove dovessero esserci ancora posti disponibili, si potrebbero soddisfare le richieste dei docenti delle fasi 0 e A… dicono.

Lo scenario, però, non è dei più entusiasmanti. In primis perché si prevede un esodo massiccio di insegnanti dalle regioni del nord verso le regioni meridionali e pochi saranno i posti utili per soddisfare le richieste dei docenti delle fasi B e C! Inoltre (e questo è il punto più critico), sarà difficile convincere i docenti immessi in ruolo nelle fasi 0 e A che la loro domanda dovrà essere trattata solo dopo chi è stato immesso in ruolo in un secondo momento (i docenti delle fasi B e C, appunto).

In ultimo, i futuri partecipanti ai concorsi, di fronte all’inevitabile saturazione di alcune regioni, staranno a guardare?

A chi giova tutto ciò? Si alimenteranno nuovamente le casse dei “ricorsifici”?

Ai posteri…

Il pasticciaccio della mobilità: tutti contro tutti a caccia di deroghe ultima modifica: 2016-01-13T05:50:58+01:00 da
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