La beffa dei licei musicali. Invece di suonare, si ascolta

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di Lorena Loiacono,   Il Messaggero,  15.10.2017

– Ore dimezzate, così come gli insegnanti. Saltano infatti 33 ore frontali
a settimana a studente, pari a 350 cattedre in meno l’anno.

ROMA Sognavano di saper suonare uno strumento, hanno scelto il liceo giusto per imparare a farlo e ora, inaspettatamente, si ritrovano senza le ore di lezione per potersi esercitare. Al primo biennio del liceo musicale, infatti, quest’anno si suona molto meno del previsto: il 50% in meno per lo strumento più importante. Invece di suonare il pianoforte, ad esempio, lo studente si siede ad ascoltare il compagno che suona. Come se fosse la stessa cosa.

ASCOLTO
Eppure secondo l’ordinamento scolastico le ore di strumento erano di pratica diretta, non di ascolto. Inevitabili le proteste in corso, da Nord a Sud, per difendere quell’orario settimanale scelto, quest’anno, da circa 3.200 ragazzi. Secondo i dati del ministero dell’istruzione quest’anno nei licei musicali e coreutici sono iscritti 4.403 ragazzi al primo anno e 4.174 al secondo, per un totale dei cinque anni pari a 17.999 studenti. Un terzo frequenta l’indirizzo coreutico, i rimanenti rappresentano l’esercito di aspiranti musicisti che si ritrova in un liceo che, nei primi due anni almeno, non riconosce più. Al biennio infatti, frequentato da circa 6400 studenti, le ore di strumento sono 99 l’anno, 3 a settimana. Tra queste, due ore servono per la lezione frontale del primo strumento, un’ora serve per la lezione frontale del secondo strumento. Da quest’anno però le due ore per il primo strumento non sono più entrambe frontali: solo in una il ragazzo suona, nell’altra ascolta un compagno che suona. E viceversa. In questo modo è sufficiente un solo docente per due ore, mentre prima ne servivano due.
Ore dimezzate, così come gli insegnanti. Saltano infatti 33 ore frontali a settimana a studente, pari a 350 cattedre in meno l’anno. Tutti sul piede di guerra, quindi, studenti e docenti. La novità è stata introdotta dalla nota 22165 del ministero dell’istruzione del 19 maggio scorso, ad iscrizioni già avvenute, con cui per l’anno scolastico 2017-2018 è stato assegnato un organico inferiore a quello necessario a coprire le ore di lezione individuale del primo strumento, vale a dire quello più importante per caratterizzare la formazione del singolo studente. Visto che l’obiettivo del liceo musicale, nato nel 2010 con un ordinamento che prevede appunto due ore a settimana per lo strumento dominante, è quello di formare musicisti.

PROTESTE
Inevitabili le proteste, esplose in tutta Italia dove sono attivi ad oggi quasi 140 licei. Solo una settimana fa migliaia di studenti hanno lanciato flash mob in 26 città diverse, tutti in musica ovviamente. Al suono di #noivelesuoniamo, infatti, sono scesi in piazza pianoforti e arpe, violini e fagotti, chitarre e flauti mentre online procede la petizione Sos licei musicali per il ripristino dell’orario originario giunta a circa 20mila firme. Ma non solo, ad oggi sono già tre i ricorsi al Tar del Lazio che dopo una prima udienza, di martedì scorso, dovrà ora esprimere un parere. «Chiediamo di ripristinare quanto prima l’orario pieno – denuncia Gigi Caramia, coordinatore nazionale della Flc Cgil – come previsto dall’ordinamento, l’ascolto partecipativo è infatti una scelta ministeriale priva di fondamento. È chiaro quindi che per far funzionare il liceo musicale è indispensabile integrare l’organico».

IL TAGLIO
La questione dei licei musicali inizia un anno fa quando, in base a un primo taglio al liceo Giordano Bruno di Roma, la scuola decide di fare ricorso al Tar, intraprendendo per prima una battaglia legale su questo fronte. La prima sentenza, pubblicata a febbraio scorso, specificava che «la riduzione ad un’ora a settimana di lezione con riferimento al primo strumento equivale ad una preparazione approssimativa, dilettantistica e ben lontana dal profilo professionalizzante richiesto dalle competenze in uscita dal liceo per l’accesso al triennio di primo livello del Conservatorio». In questo modo era chiaro che i licei musicali avessero diritto alle due ore frontali di per il primo strumento. Ma da lì a tre mesi è giunta la nota del Miur e la protesta ha ripreso a suonare.

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