L’appello dei prof di storia e filosofia: scuole, chiamate noi per i posti in più

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di Valentina Santarpia,  Il Corriere della Sera  23.9.2015.  

L’invito ai presidi a non trascurare queste discipline nell’ultima fase di assunzioni,
quella per il potenziamento dell’offerta formativa: «Noi sì che insegniamo il pensiero critico»

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A.A.A. offronsi professori pensanti, in grado di educare le future generazioni alla memoria, alla riflessione autonoma, al pensiero critico, al ragionamento logico, al dialogo e alla convivenza civile, alla consapevolezza storica: insomma, docenti pronti a fare degli studenti «buone teste». Suona più o meno così l’appello degli insegnanti di storia e filosofia, che rivendicano il loro diritto ad essere chiamati per la fase C del piano di assunzioni, e di non essere relegati in fondo alle preferenze degli istituti scolastici, come se le loro materie fossero Cenerentole dell’insegnamento. Sono 1604, quelli presenti nelle graduatorie di merito del concorso 2012 e nelle graduatorie ad esaurimento: e scrivono nero su bianco che non ci stanno, ad essere scartati.

L’Anief: effetti nefasti

In effetti anche l’Anief, il sindacato dei precari, paventa il rischio che le «gabbie» predisposte dalla circolare del ministero dell’Istruzione per assumere i docenti dell’organico funzionale possano finire per avere «effetti nefasti sulla didattica». Secondo il sindacato, indicando una delle sette aree disciplinari prescelte a monte dall’amministrazione, si sovverte la logica stessa della riforma, e si «impone in questo modo alle scuole dei generici insegnamenti da integrare agli attuali organici, svincolandoli dall’abilitazione posseduta dai docenti da assumere». Mentre «in una vera scuola dell’autonomia, la scelta delle discipline da potenziare sarebbe dovuta essere di esclusivo appannaggio dei collegi dei docenti, ai quali bisognava dare la possibilità concreta di indicare la specifica classe di concorso da assegnare al proprio istituto».

I pensionati parlano di filosofia

Cosa che non avverrà: probabilmente una scelta del Miur per assumere tutti i docenti rimasti in lista di attesa. Ma che non premia le «specialità», come appunto quelle dei prof di storia e filosofia: che quindi rivendicano il proprio ruolo: «Tutti discutono di filosofia, anche i pensionati al bar, senza saperlo- sottolinea Philippe Daverio, storico dell’arte e professore di disegno industriale presso la facoltà di Architettura dell’università di Palermo- La filosofia dovrebbe essere insegnata a tutti i docenti e diventare uno strumento della retorica dell’insegnamento, perché dà dei parametri che molto spesso mancano a chi insegna». Quindi, spazio all’appello: tra i 55 mila ci siano anche filosofi e storici.

L’appello dei prof di storia e filosofia: scuole, chiamate noi per i posti in più ultima modifica: 2015-09-23T21:51:35+02:00 da
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