L’estate dei prof che sperano nell’assunzione: “È un Cirque du Soleil sulla pelle della gente”

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Un giorno con gli insegnanti nell’Ufficio scolastico di Roma

La Stampa 1.8.2015.

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ROMA
È’ venerdì 31 luglio, c’è aria di ferie ovunque ma in una strada di Roma fin dalle prime ore del mattino si raduna una folla di circa 150 persone. Alcuni hanno una penna per firmare il contratto di assunzione e un biglietto per il mare in tasca. Gli altri, la gran parte, quest’anno hanno cancellato la parola vacanze dal loro calendario. Siamo all’Ufficio Scolastico Regionale di Roma ma la stessa scena si sta ripetendo in tutt’Italia. È l’avvio della macchina delle 102mila assunzioni previste dalla riforma della scuola che Antonio Antonazzo, referente dei precari per la Gilda Insegnanti, in un dossier paragona al «Cirque du Soleil» per le piroette compiute sulla vita dei precari.

Gli aspiranti prof hanno davanti a loro quattro fasi: le prime due garantiscono una cattedra non troppo lontano da casa a poco più di 47mila fortunati. Le altre due fasi sono nazionali e rappresentano un salto nel buio per oltre 55mila precari,: nessuno sa davvero a che cosa porteranno. Si sa solo che se si rifiuta l’offerta che arriverà si resterà fuori. «Il rischio è di finire a centinaia di chilometri da casa, spesso avendo un’intera famiglia e anni di lavoro alle spalle», dice Francesca, una degli oltre cento precari che ieri affollavano l’Usr romano. «L’altro rischio è che, aspettando qualche mese, nella quarta fase si potrebbe liberare una cattedra più vicina», spiega Antonazzo.

Il Miur ha predisposto una «faq» di domande e risposte e ha aperto una linea telefonica per sciogliere i dubbi. Ma la «faq» ha generato più timori che altro. E una sola linea telefonica per oltre centomila persone con dubbi, è una barzelletta.

E, quindi, non resta che affollarsi sui social, tempestare di telefonate i sindacati, pensare di boicottare la fase nazionale in segno di protesta contro il governo, oppure sfidare la sorte e recarsi comunque all’Ufficio Scolastico nella speranza che in tanti rinuncino alle assunzioni proposte in questi giorni. Speranza del tutto irrazionale, su 129 chiamati ieri per insegnare materie letterarie alle medie avranno rinunciato in 3 o 4. Ma in questo Cirque delle assunzioni non c’è nulla di razionale e quindi Federica si presenta all’Usr alle 9 di mattina anche se dovrebbero rinunciare almeno in 50 perché venga chiamata lei. Alle 4 del pomeriggio è ancora lì, insieme a tanti altri. Qualcuno ha portato i figli, qualcun altro si è fatto accompagnare dal padre o dal fidanzato/a. Osservano con aria sempre più rassegnata chi è riuscito a firmare. Per tutti gli altri sarà una lunghissima estate di attesa.

L’estate dei prof che sperano nell’assunzione: “È un Cirque du Soleil sulla pelle della gente” ultima modifica: 2015-08-01T10:09:41+02:00 da
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