Mobilità: anche il tribunale di Palermo dà torto all’algoritmo del MIUR

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di Gaetano Conte, Orizzonte Scuola, 26.11.2016

tribunale16– Finalmente anche il Tribunale di Palermo sezione Lavoro emette la prima ordinanza a favore di un’insegnante, mandata lontano a causa degli errori fatti questa estate dal MIUR.

La ricorrente G.F., rappresentata dagli avv. Christian Conti e Alessio Ardizzone, riesce ad ottenere un’ordinanza da parte del Giudice D. Draetta per tornare a casa, dopo che la mobilità coatta l’aveva erroneamente spedita nel Veneto, “in violazione del principio del merito del punteggio in graduatoria”.

La cosa è particolarmente interessante, perché gli avvocati riescono a dimostrare il diritto della ricorrente, valido anche su chi ha ottenuto sede migliore in una fase di mobilità successiva. Nell’ordinanza si legge, infatti: “altri docenti con punteggi di graduatoria inferiori ed inseriti non nella GaE ma nelle graduatorie di merito riformate dopo il concorso del 2012, si sono visti assegnare la sede definitiva a Palermo o in altri ambiti della Sicilia“.

“Nel merito, il ricorso è fondato e meritevole di accoglimento”, scrive il Giudice e condanna il MIUR, non soltanto “ad assegnare la ricorrente presso una delle sedi scolastiche ricomprese nell’Ambito Territoriale 0019 – Sicilia”, bensì “alla rifusione in favore di parte ricorrente delle spese di lite, liquidate in € 2.200,00 oltre spese generali nella misura del 15%, IVA e CPA“.

In attesa che il MIUR trovi una soluzione per le mancate conciliazioni, augurandoci magari che possa farsi carico di sistemare in primis i “mobilitati per errore” nel 2017, auguriamo un “bentoranta a casa” a G.F.

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Mobilità: anche il tribunale di Palermo dà torto all’algoritmo del MIUR ultima modifica: 2016-11-26T07:04:16+01:00 da
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