Opzione Donna, Ecco cosa potrebbe cambiare con la Manovra

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di Valerio Damiani,  PensioniOggi,  17.11.2016

–  Nei prossimi giorni la Commissione Bilancio della Camera dovrà esprimersi sulla possibilità di estendere il regime sperimentale donna per includere anche le nate nell’ultimo trimestre del 1958. 

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– Slitta l’esame in Commissione Bilancio alla Camera degli emendamenti proposti dai gruppi parlamentari alla Legge di Bilancio. L’esame che sarebbe dovuto iniziare oggi è stato posticipato al 20 Novembre per consentire al Governo di approfondire alcune delle numerose misure depositate. C’è attesa soprattutto per le lavoratrici che, a seguito di una proposta della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati potrebbero ottenere la proroga della sperimentazione dell’opzione donna oltre il 2015. Come noto a seguito della modifica apportata dall’articolo 1, comma 281 della legge 208/2015 le lavoratrici dipendenti (anche del pubblico impiego) ed autonome possono pensionarsi in anticipo, accettando il calcolo interamente contributivo dell’assegno, a condizione di aver raggiunto i 57 anni e 3 mesi di età (58 anni e 3 mesi le autonome) unitamente a 35 anni di contributi entro il 31.12.2015.

La Commissione Lavoro ha proposto l’estensione di sette mesi del termine di conclusione della sperimentazione, dal 31 dicembre 2015 al 31 luglio 2016 proprio per consentire l’inserimento delle nate nell’ultimo trimestre del 1958 (1957 le autonome) e per compensare gli effetti dello scatto della speranza di vita Istat di altri 4 mesi che dovrà essere conteggiato nel 2016. Se la modifica dovesse essere approvata dalla Bilancio alla sperimentazione potranno accedere, pertanto, tutte le lavoratrici che maturano i 57 anni e 7 mesi di età (58 anni e 7 mesi le lavoratrici iscritte presso le gestioni speciali dei lavoratori autonomi) unitamente a 35 anni di contributi entro il 31.7.2016. Resterà comunque fermo il meccanismo di decorrenza della pensione: per queste lavoratrici il trattamento pensionistico risulterà fissato dopo 12 mesi dalla data di maturazione dei sopra indicati requisiti (18 mesi le autonome), come prevedeva la normativa vigente al 2011.

Altra novità in arrivo potrebbe essere quella dell’estensione del cumulo dei periodi assicurativi presenti nelle diverse gestioni della previdenza pubblica obbligatoria. Attualmente, com’è noto, il requisito contributivo di 35 anni di versamenti deve essere ragguagliato interamente nel fondo che liquida la prestazione. Ad esempio una lavoratrice con 20 anni di versamenti contributivi nell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti ed altri 15 nella gestione pubblica o nella gestione separata dell’Inps non può usufruire del pensionamento, pur avendo complessivamente 35 anni di contributi, a meno di effettuare una ricongiunzione dei periodi assicurativi nel fondo che poi erogherà la prestazione. Operazione costosa e non sempre possibile (i periodi accreditati presso la gestione separata non possono, infatti, mai formare oggetto di ricongiunzione nemmeno onerosa).

Per superare questi ostacoli la Commissione Lavoro propone di estendere il cumulo dei periodi assicurativi non coincidenti temporalmente anche ai fini del perfezionamento del suddetto requisito contributivo (35 anni). Se la modifica dovesse passare l’opzione donna potrebbe essere estesa, pertanto, anche ai due esempi appena esposti senza che le dirette interessate debbano sborsare alcun onere. In tale circostanza ciascuna gestione previdenziale erogherà una quota della pensione complessiva ma i contributi resteranno fisicamente accreditati nelle rispettive gestioni previdenziali.

Ci crede nella proroga, in particolare l’ex Ministro del Lavoro Cesare Damiano: “Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, “ci ha detto di aver firmato il resoconto su Opzione donna venerdì scorso e di averlo rinviato al ministero del Lavoro” ha detto Damiano. “Ciò consentirà di conoscere le “risorse spese” e le “teste coinvolte” e quindi di chiedere più facilmente l’allargamento dell’anticipo pensionistico riservato alle donne”. Nella proposta di modifica, ha aggiunto Damiano, “accettiamo la logica della saracinesca”: non si potrà cioè eccedere le risorse già stabilite pari a 2,5 miliardi.

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Opzione Donna, Ecco cosa potrebbe cambiare con la Manovra ultima modifica: 2016-11-18T06:00:45+01:00 da
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