PA, la riforma Madia è legge: cosa cambia per gli statali

di Claudia Pepe,  Lettera 43, 19.5.2017

– Finestra più ampia per stabilizzare i precari. Stretta sui licenziamenti per scarso rendimento. Visite fiscali uniche dell’Inps dal primo settembre. Le novità.

C’è il sì definitivo del Consiglio dei ministri alla riforma degli statali targata Madia. Tra le novità, che viaggiano su due decreti, le assunzioni ‘extra’ per i precari, un codice dei licenziamenti, la creazione del polo unico Inps per le visite fiscali e il riordino della valutazione.

LICENZIAMENTO DOPO TRE BOCCIATURE. Gli effetti di una ‘pagella negativa’ saranno determinati su un doppio binario: il lato economico spetta al contratto, quello disciplinare (che dopo tre anni può portare al licenziamento) all’amministrazione, in base al piano delle performance.

CARTELLINO ROSSO PER SCARSO RENDIMENTO. Accanto ai furbetti del cartellino e alle assenze ingiustificate, cartellino rosso anche per chi viola in modo grave e reiterato i codici di comportamento oppure per chi rende troppo poco e riceve costanti valutazioni negative.

TEMPO MASSIMO RIPORTATO A 120 GIORNI. Nel pubblico impiego il tempo massimo per concludere l’azione disciplinare viene riportato a 120 giorni, come è già oggi. La precedente versione del decreto invece limitava i giorni a 90. Ora però i termini diventano «perentori», ovvero non si possono superare. Resta fermo per che i casi di illeciti colti in flagranza, come per i ‘furbetti del cartellino’, l’azione per il licenziamento si deve concludersi in 30 giorni.

CARTE IN REGOLA PER LO SBLOCCO DEI CONTRATTI. Ora «abbiamo le carte in regola», dal punto di vista normativo, per lo sblocco dei contratti nel pubblico impiego, ha sottolineato la ministra Marianna Madia. «I due decreti approvati mi consentiranno di dare la direttiva all’Aran e riaprire una normale stagione contrattuale», ha sottolineato. Prima di oggi, ha spiegato, «la legislazione ereditata non ci consentiva» lo sblocco.

DA SETTEMBRE POLO UNICO PER LE VISITE FISCALI. «Dal primo settembre» ci sarà un polo unico per le visite fiscali, con le competenze sui controlli che passeranno dalle Asl all’Inps, omologando il settore pubblico a quello privato.

Le misure della riforma

– ASSUNZIONI MIRATE, TETTI PER IDONEI. Si passerà da un’impostazione rigida delle assunzioni, basata su piante organiche, a un modello che guarda alle esigenze concrete, impostato su programmi triennali e figure strategiche. Scatta un tetto per gli idonei nei concorsi (20% dei posti).

– PIANO STRAORDINARIO PER PRECARI STORICI. Viene disegnata una roadmap, che si snoderà tra il 2018 e il 2020, per assorbire chi da tre anni, anche non continuativi, degli ultimi otto è a servizio della P.a. Per loro un doppio canale: chi è entrato per concorso potrà essere assunto direttamente mentre per gli altri ci sarà una riserva (50%) nelle future prove.

– STOP PREMI A PIOGGIA, MA SALTANO GABBIE SU PAGELLE. I contratti dovranno assicurare una differenziazione dei giudizi, per mettere fine a una distribuzione a pioggia dei premi. Saltano però i vincoli della legge Brunetta, che prevedeva una rigida divisione all’interno ogni amministrazione, per cui ci doveva sempre essere un 25% che restava a secco. I cittadini potranno dire la loro sulla qualità dei servizi e il loro giudizio conterà ai fini del ‘voto’.

– SANZIONI PER FURBETTI DEL WEEKEND LUNGO. Èaffidata ai contratti la formula per colpire chi ‘marina’ puntualmente il lunedì e il venerdì o i casi di assenze collettive in date da ‘bollino rosso’ (dal G7 a quando scattano le iscrizioni alle scuole). Per frenare il fenomeno saranno anche messi freni a fondi per premi laddove risultino tassi di assenteismo sopra la media.

– VISITE FISCALI A INPS, CONTROLLI A RIPETIZIONE. La competenza sugli accertamenti passa dalle Asl ai medici dell’Istituto di previdenza, con la creazione di un polo unico per pubblico e privato. Decreti attuativi garantiranno un’armonizzazione delle fasce orarie di reperibilità e dei criteri per una «cadenza sistematica e ripetitiva». Saranno garantite le incompatibilità (tra controllore e controllato).

– CHIAREZZA SU LICENZIAMENTI, MA SALVO ARTICOLO 18. Viene fatto ordine sui casi di licenziamento, dallo scarso rendimento alla cronica condotta illecita. I tempi per arrivare a decidere sulla sanzione restano a quattro mesi. Per gli statali resta intatto l’articolo 18. Viene però messo un tetto al risarcimento (massimo 24 mensilità).

– UN NUOVO EQUILIBRIO TRA LEGGE E CONTRATTO. La legge diventa la cornice che fissa le regole generali, lasciando al contratto la possibilità di intervenire e di derogare alla legge quando questa dovesse invadere profili che riguardano il rapporto di lavoro pubblico (dalle sanzioni alla mobilità).

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PA, la riforma Madia è legge: cosa cambia per gli statali ultima modifica: 2017-05-20T06:29:31+02:00 da
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