Per il comparto scuola continua il rebus del pensionamento anticipato con l’Ape sociale sia per gli insegnanti che possono fruirne con 30 anni di contributi, sia per le docenti della scuola dell’infanzia che possono accedere con 36 anni di contributi, sia per i lavoratori precoci che possono accedervi con 41 anni di contributi.

Da sempre il comparto scuola, in ambito pensionistico, si discosta da tutte le altre categorie di lavoratori per l’unica finestra di uscita concessa e fissata al 31 agosto di ogni anno con accesso alla pensione, quindi il 1 settembre di ogni anno. I docenti, tra l’altro, devono presentare domanda di cessazione dal servizio con diversi mesi di anticipo: quest’anno entro il 20 dicembre 2017 per poter lasciare il servizio il 31 agosto 2018.

Da qui nascono tutti i dubbi degli insegnanti che, dopo aver presentato domanda per la verifica delle condizioni il 15 luglio 2017, si sono visti accogliere la domanda per poter accedere alla pensione anticipata Ape sociale retroattiva al 1 maggio 2017, dopo l’inizio dell’anno scolastico, avendo perduto l’opportunità di accedere alla pensione con l’Ape sociale prima del 1 settembre 2017.

Le specifiche istruzioni da parte del MIUR che i docenti attendevano non sono ancora giunte, nonostante il Ministero abbia emanato un recente provvedimento che ha anticipato al 20 dicembre la domanda di cessazione dal servizio per il 2018. Per i docenti in attesa di notizie sull’Ape sociale, invece, nessuna novità poiché il dicastero si è preso ulteriore tempo con il risultato che coloro che avrebbero dovuto lasciare il servizio il 1 settembre 2017 con l’Ape sociale si ritrovano ancora in cattedra con il rischio di doverci rimanere fino al prossimo 1 settembre 2018 a meno che il MIUR non si decida, in tempi rapidi, a dare istruzioni specifiche per lasciare il servizio in corso di anno scolastico.