Prof «in prestito»: la scuola al via con 100mila supplenti

Corriere-scuola_logo14di Valentina Santarpia,  Il Corriere della Sera 2.9.2016 

– Nonostante gli annunci, l’anno scolastico debutta con i consueti ritardi sulle assegnazioni delle cattedre

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Bocciature da record al concorsone, distacchi, classi di concorso esaurite, assegnazioni provvisorie, e mettici anche la solita complicatissima discrasia tra organico di fatto e organico di diritto: un mix micidiale, che anche quest’anno, alla vigilia dell’avvio delle lezioni scolastiche, porterà nelle classi italiane almeno 100 mila supplenti su 750 mila professori totali. In barba alle 87 mila assunzioni portate a termine dopo la riforma della Buona scuola, e nonostante gli annunci e le rassicurazioni del governo, la supplentite non è morta, e forse neanche ferita. Anche se i dati sono ancora provvisori – perché i ritardi incredibili sulle assegnazioni delle cattedre faranno sì che molti dirigenti avranno il quadro chiaro solo poche ore prima del suono della campanella – le stime dei sindacati si allineano: dopo i 100.200 «prof in prestito» dello scorso anno, anche quest’anno saliranno in cattedra più di 100 mila supplenti.
Tra prof «con la valigia» e sostegno che manca. Sorprese (e guai) dell’anno che inizia
Supplenti

Il ministero dell’Istruzione si mantiene prudente («Non saranno più di 90mila») ma i calcoli sono presto fatti. Sono 55 mila i supplenti che dovranno colmare l’organico di fatto, tutte quelle ore di lezione non previste nella programmazione: «Un paradosso assurdo, che non si verificherebbero se avessimo un organico stabile per garantire tutte le esigenze delle scuole», spiega Mimmo Pantaleo, Cgil. Tra questi 55 mila ci sono tra i 25 e i 30 mila posti di sostegno: ma sono destinati ad aumentare per effetto delle sentenze che puntualmente ogni anno destinano più ore di assistenza ai ragazzi disabili. Poi vanno considerati almeno 10 mila prof chiamati a sostituire colleghi con altri incarichi, comandi, distacchi, permessi speciali. Fin qui, si tratta di numeri che si ripetono più o meno in maniera stabile ogni anno.

Bocciati record

Ma stavolta c’è il nodo delle classi di concorso rimaste scoperte: almeno 15 mila dovevano essere occupate dai nuovi assunti col concorsone, ma i tantissimi bocciati (si stima il 55%) e i rallentamenti delle procedure- secondo Tuttoscuola solo il 12,5% è stato completato – lasciano poche speranze. In questo caso, bisognerebbe attingere alle Gae, le graduatorie ad esaurimento: che però sono appunto esaurite in molti casi. Mancano prof di sostegno, di matematica, di spagnolo, soprattutto al Nord. Chi andrà a coprire quelle cattedre scoperte? I supplenti, ovviamente: «È il buco più grande, il numero potrebbe oscillare dai 10 ai 20 mila: un’assurdità, se si pensa che intanto nell’organico dell’autonomia ci sono 4 mila esuberi che non si sa bene cosa andranno a fare», dice Maddalena Gissi, segretaria Cisl.

Provvisori e «sommersi»

Nel conteggio vanno considerate anche le assegnazioni provvisorie, appena concordate tra Miur e sindacati: gli insegnanti che non vogliono trasferirsi per l’immissione in ruolo potranno scegliere un incarico provvisorio di un anno sfruttando un’altra abilitazione, come il sostegno, per rimanere nella propria regione. I loro posti ufficiali saranno coperti da supplenti, manco a dirlo: un’altra tranche tra i 5 e gli 8500. Poi c’è una fetta di «sommerso» non quantificabile, ma che i sindacati danno per certa: quelli che alla fine si metteranno in malattia o in aspettativa per evitare un trasferimento forzato. «Altro che chiamata diretta e professori scelti ad hoc – sbotta Pino Turi, della Uil -. Alla fine è stata solo una farsa e una perdita di tempo: tutti i prof cercheranno di rimanere vicino a casa. E agli studenti, soprattutto al Nord, toccheranno i supplenti».

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Prof «in prestito»: la scuola al via con 100mila supplenti ultima modifica: 2016-09-03T05:23:51+02:00 da
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