Quota 96, Governo contrario al pensionamento anticipato dei docenti

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di Davide Grasso,  PensioniOggi,  21.10.2016

– Il Ministero del Lavoro non quantifica il numero dei lavoratori della scuola che avrebbero maturato il diritto ad andare in pensione entro la fine dell’anno scolastico 2011/2012.

quota96_logo1Il Governo resta contrario ad affrontare la questione dei cd. Quota 96 della scuola. E’ quanto è emerso ieri in Commissione Lavoro alla Camera dove il sottosegretario al Welfare, Luigi Bobba, ha risposto ad una interrogazione parlamentare sollevata dall’Onorevole Ciprini del M5S. Il documento chiedeva un chiarimento circa la quantificazione numerica dei lavoratori che avrebbero maturato la pensione con le vecchie regole entro la fine dell’anno scolastico 2011/2012 e che sono rimasti coinvolti nello scalone della Legge Fornero. E pertanto quali fossero le intenzioni del Governo circa un possibile rimedio.

“Al riguardo, occorre ricordare, in via preliminare, che la «Riforma Fornero», entrata in vigore a decorrere dal 1° gennaio 2012, ha introdotto nuovi e più rigidi requisiti per l’accesso al pensionamento, facendo, tuttavia, salva l’applicazione della previgente normativa – basata sul cosiddetto sistema delle quote – nei confronti di quei soggetti che maturassero i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2011” ha detto Bobba. “Contestualmente, la riforma ha introdotto deroghe e salvaguardie in materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del decreto «Salva Italia». Ciò al fine di proteggere quelle categorie di soggetti che, con l’entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia pensionistica, si sarebbero ritrovate prive di retribuzione e di pensione. Con particolare riferimento al comparto scuola, non sono state riscontrate specificità di carattere previdenziale tali da giustificare una regolamentazione differenziata (deroghe o salvaguardie) rispetto alla generalità dei lavoratori.

L’unica specificità rispetto ai dipendenti civili di altri comparti è costituita, infatti, dall’obbligo, per il personale della scuola, di accedere al pensionamento il 1° settembre di ogni anno. Tale circostanza, di per sé, non è stata ritenuta idonea dal Legislatore del 2011 a giustificare una deroga alle nuove previsioni generali di cui all’articolo 24 del decreto «Salva Italia». Conseguentemente, le deroghe ai nuovi requisiti di accesso al pensionamento non trovano applicazione nei confronti di quei lavoratori appartenenti al comparto scuola che hanno maturato i requisiti pensionistici nel corso dell’anno scolastico 2011/2012, con decorrenza dal 1° gennaio 2012, ha detto il sottosegretario.

“Tanto premesso, tengo a precisare che la tematica sollevata è stata più volte sottoposta all’attenzione del Governo che ha provveduto ad avviare i dovuti approfondimenti soprattutto in ordine alla reperibilità della necessaria copertura finanziaria. Con specifico riferimento al quesito posto dagli interroganti, l’INPS, espressamente interpellato dal Ministero che rappresento, ha reso noto che i dati esaminati non rivestono al momento un sufficiente grado di attendibilità, in considerazione del parziale consolidamento delle posizioni assicurative dei lavoratori del comparto scuola. Per tale motivo, l’Istituto ha precisato che allo stato non è possibile fornire una puntuale risposta in ordine al numero e all’effettiva platea dei lavoratori cd. «quota 96» aventi diritto alla pensione” ha concluso Bobba. In sostanza la questione che dura ormai da quasi cinque anni è lungi dall’essere risolta ed ormai la maggior parte dei lavoratori in questione sta raggiungendo il requisito pensionistico determinato dalla legge Fornero.

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Quota 96, Governo contrario al pensionamento anticipato dei docenti ultima modifica: 2016-10-22T05:44:43+02:00 da
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