Riforma dell’istruzione, arriva la firma del capo dello Stato

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La macchina della buona scuola continua a girare a pieno regime. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha apposto ieri la sua firma in calce alla legge Renzi-Giannini, che potrebbe essere pubblicata già oggi sulla Gazzetta Ufficiale. Nel frattempo il ministero dell’Istruzione ha avviato gli adempimenti che porteranno 102mila docenti in cattedra da qui al prossimo anno scolastico. Al punto da avere già individuato i pilastri del bando che interesserà la seconda tranche di insegnanti da stabilizzare: i 55mila prof da utilizzare per il potenziamento dell’offerta formativa.

Per i primi 47mila precari da assumere invece la procedura è già partita, come annunciato nei giorni scorsi su questo giornale. Entro metà agosto il Miur conta di immettere in ruolo circa 36mila, dopo l’ok ricevuto nei giorni scorsi dal ministero dell’Economia (che ha ridotto di 58 unità il numero complessivo degli interessati facendoli passare da 36.686 a 36.627, ndr). Più nel dettaglio, verranno stabilizzati circa 22mila nuovi professori che copriranno il turn-over con decorrenza 1° settembre 2015, e altri poco più di 14mila docenti di sostegno (si completa così l’attuazione del piano Carrozza 2013 di potenziamento dell’organico per i ragazzi con disabilità).

Entro metà settembre il Miur punta a stabilizzare altri circa 11mila posti (già vacanti e disponibili). Per loro, a differenza delle prime 36mila immissioni in ruolo che rientrano nelle facoltà assunzionali del Miur a legislazione vigente, l’iter non è ancora iniziato perchè bisogna attendere che la riforma Renzi-Giannini sia pubblicata in Gazzetta e dunque entri formalmente in vigore.

Di tutto questo si è parlato ieri a viale Trastevere in una riunione tecnica che è servita anche a fare il punto sulle prossime tappe. Ad esempio su come verrà gestita la seconda tranche di stabilizzazioni. Ebbene i 55mila docenti destinati al potenziamento dell’offerta formativa saranno immessi in ruolo sulla base di una graduatoria nazionale. A tal fine, a breve il ministero pubblicherà sulla Gazzetta Ufficiale un bando ad hoc (a quanto pare non servirà un decreto ministeriale né dirigenziale).

A quel punto i prof interessati (cioè gli iscritti alle graduatorie a esaurimento e i vincitori e gli idonei del vecchio concorso profumo del 2012 non ancora assunti al termine della prima tranche) avranno circa una quindicina di giorni per presentare la domanda e indicare le cinque province, in ordine di preferenza, in cui desiderano essere assunti. Sarebbe stata fissata anche la finestra temporale a disposizione per raccogliere le istanze: dal 28 luglio al 14 agosto. In questa sede potrebbero essere attribuiti anche le cattedre eventualmente rimaste vuote dal giro precedente.

Dopodiché toccherà alle scuole attivarsi. Tra settembre e ottobre i singoli istituti dovranno esprimere i loro fabbisogni. Sulla base dei quali verranno effettuate (presumibilmente entro metà novembre) le assegnazioni provvisorie per l’anno scolastico 2015/2016. Una procedura che andrà ripetuta l’anno prossimo visto che per parlare di organico dell’autonomia vero e proprio bisognerà aspettare il 2016/2017.

Riforma dell’istruzione, arriva la firma del capo dello Stato ultima modifica: 2015-07-14T06:55:39+02:00 da
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