Scuola e Università, manca il dialogo: ad aprire una breccia potrebbero essere i prof

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  La Tecnica della scuolaSabato, 11 Aprile 2015

Se ne è parlato a Roma durante il convegno “Scuola e università: come valutare i docenti?”, organizzato da Gilda degli Insegnanti e Cipur: pur essendo realtà educative culturalmente vicine, si registra spesso scarsa interazione. Colpa anche della cultura italiana, che premia la logica di comparto. 

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Come è possibile aprire una breccia nello steccato che separa scuola e università? La risposta hanno provato a darla i relatori che hanno partecipato al convegno “Scuola e università: come valutare i docenti?”, organizzato a Roma sabato 11 aprile dal sindacato “Gilda degli Insegnanti” assieme al Cipur.

Dopo il saluto di Stefano Fantoni, presidente dell’Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca), tutti i partecipanti hanno ammesso che tra scuola e università, pur essendo realtà educative culturalmente vicine, si registra troppo spesso la mancanza di un dialogo costruttivo e di interazione efficace.

Dagli interventi, moderati da Rino Di Meglio, coordinatore nazionale Gilda degli Insegnanti, è emerso che sarebbe utile partire dalla valutazione dei docenti per suggerire modifiche e correzioni da apportare agli attuali sistemi.

Un altro punto critico, è stato detto, è rappresentato dall’organizzazione delle politiche pubbliche, le quali, in termini di valutazione del sistema formativo, procedendo secondo una logica di comparto, non incoraggiano affatto un’interazione efficace.

Scuola e Università, manca il dialogo: ad aprire una breccia potrebbero essere i prof ultima modifica: 2015-04-12T05:25:28+02:00 da
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