Scuola, firmato il contratto. Meno soldi per il merito, più soldi in busta paga

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Il Corriere della sera, 9.2.2018

 Codice etico rinviato a luglio, ma la ministra Fedeli strappa ai sindacati l’ok per il licenziamento immediato dei prof molestatori. Firmano Cgil, Cisl e Uil . No di Gilda e Snals.

La firma all’alba

Dopo una classica notte di trattativa non stop all’Aran con i sindacati è stato firmato il contratto del settore istruzione e ricerca: riguarda un milione e duecentomila persone tra , riguarda insegnanti , Ata e ricercatori. A lungo atteso, riguarda infatti il triennio 2016/2018 e scade a fine anno, contiene aumenti salariali da 80 a 110 euro per gli insegnanti. Rinviate le norme che riguardano l’etica in classe e l’aumento dell’orario di lavoro. Entrano nel contratto anche le regole sul diritto «alla disconnessione» e alla tutela degli insegnanti dalle interferenze delle nuove tecnologie. Hanno firmato Cgil, Cisl e Uil. Snals e Gilda non firmano.

Gli aumenti per gli insegnanti

Come previsto per gli statali, anche per gli insegnanti arriva l’aumento medio di 85 euro . Nell’accordo si parla di un aumento tabellare del 3,48 per cento, ma sono incluse alcune clausole perequative, almeno per il 2018, per coloro che in forza dell’aumento perdessero altri benefici come gli 80 euro: il risultato è che per tutti l’aumento sarà non inferiore agli 85 euro mensili, in media gli aumenti sono tra gli 80 (per i maestri dell’infanzia) e i 110 euro per gli insegnanti a fine carriera e laureati. A marzo verranno anche pagati gli arretrati.

Tagliati i fondi per il merito

Entrano nel contratto i 200 milioni annuali per la valorizzazione dei docenti, i fondi cioè che secondo la riforma avrebbero dovuto premiare il merito. Una parte – 70 milioni quest’anno, 50 l’anno prossimo e 40 a regime – saranno dati a pioggia, mentre il resto sarà distribuito in base al merito. I sindacati hanno chiesto che la gestione di questi fondi venga «condivisa» dal preside con un organismo in cui sarà presente anche un delegato delle rappresentanze. Il ministero dell’Istruzione ha tentennato fino all’ultimo ma alla fine ha evidentemente preferito sacrificare una parte dei soldi che dovevano servire a premiare i prof migliori sull’altare di un accordo sindacale reso possibile anche da un significativo arrotondamento al rialzo dell’aumento medio in busta paga che passa da 85 a 96 euro in media.

Codice etico rinviato a luglio ma i prof molestatori saranno licenziati

Non entra per ora nel contratto il cosiddetto codice etico per i docenti: la definizione puntuale delle regole da tenere nelle relazioni con gli alunni anche per mezzo dei social (Facebook, Whatsapp ecc) viene rinviata a una successiva sessione negoziale, che comunque si chiuderà entro luglio. Entra invece subito nel contratto la norma che prevede il licenziamento immediato – senza attendere cioè il verdetto del giudice – «per atti e comportamenti o molestie che riguardino gli studenti affidati alla vigilanza del personale, anche ove non sussista la gravità o la reiterazione del reato».

Mobilità, vincolo triennale solo su scuola

Compromesso sulla mobilità. Solo chi ottiene la titolarità di scuola a domanda volontaria non può cambiare per tre anni. Nessun blocco per chi ottiene la titolarità su ambito o si muove perché perdente posto.

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Scuola, firmato il contratto. Meno soldi per il merito, più soldi in busta paga ultima modifica: 2018-02-09T14:51:40+01:00 da
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