Se questo è un uomo

di Aldo Grandi,  La Gazzetta di Lucca, 1.8.2017

– Professore di diritto ed economia da oltre 30 anni, Pietro Marinelli è stato sospeso dalla preside del suo istituto a Corsico (Milano) Maria Vittoria Amantea, per aver manifestato in aula il proprio pensiero sull’Islam ad una studentessa egiziana che lo ha denunciato. La ragazza non si era alzata all’ingresso del professore così come avevano fatto e come è da sempre consuetudine nella scuola, gli altri compagni di classe. Da qui la domanda dell’insegnante sul perché fosse rimasta seduta e, in risposta, la giustificazione che era il periodo del Ramadan. A questo punto e dopo uno scambio di vedute, la giovane musulmana si è alzata e ha lasciato l’aula non assistendo alla lezione di diritto internazionale prevista da tempo sullo stato dell’Isis. La mamma, anch’essa egiziana, mai venuta ai colloqui con i professori, ha presentato una denuncia alla scuola e la preside,s enza nemmeno ascoltare il professore, ha inoltrato une sposto ai carabinieri della locale stazione.

Il 24 giugno il professore è comparso in audizione ed è stato sanzionato dalla stessa dirigente scolastica con la sospensione per cinque giorni e la decurtazione di 400 euro dallo stipendio.

Gazzetta di Lucca ha voluto intervistarlo per ascoltare dalle sue parole che cosa è accaduto e diffondere l’ennesima vergogna di questa Italia svenduta allo straniero e all’Islam, incapace persino di difendere un professore e sospendere, come avrebbe, invece, dovuto fare, la ragazza che si era allontanata dalla scuola. Per questa ragione il sottoscritto e lo stesso giornale che dirige, chiedono al ministero della Pubblica (D)istruzione di avviare un procedimento disciplinate nei confronti della preside, allucinante esempio di sottomissione culturale e religiosa e di riabilitare il professore che ha avuto il coraggio di fare, semplicemente, quello che la Costituzione garantisce, ossia la libertà di poter manifestare il proprio pensiero.

Professore buonasera, sono Aldo Grandi, direttore della Gazzetta di Lucca. La disturbo?
Buonasera, no, sono per strada, però posso rispondere, sto camminando verso casa.

Abbiamo appreso di ciò che le è capitato a scuola. Vorremmo farle alcune domande. Innanzitutto, chi è il professor Pietro Marinelli?
Io sono un insegnante di diritto ed economia politica, ormai più che sessantenne, avendoli compiuti il 16 ottobre dell’anno scorso e insegno, quindi, da 30 anni. E’ stato, questo, il mio 30° anno di insegnamento. Ho insegnato cinque anni religione perché ho seguito anche l’istituto di scienze religiose a Milano, che prima era in Corso Venezia e adesso è in Piazza delle Crociate, sostenendo tra l’altro 35 esami, meno difficili di quelli dell’Università dove erano 26 e più corposi, ma sempre abbastanza numerosi e eterogenei. Ho dato quattro esami di teologia fondamentale, quattro di storia della Chiesa, quattro di sacra scrittura e anche uno sull’induismo e buddismo e due sull’Islam, uno sull’Islam come religione e uno sui mistici islamici che, peraltro, sono, soprattutto, iraniani.

Adesso dove esercita professore?
In questo momento sono in servizio all’istituto statale Giovanni Falcone-Augusto Righi che si è accorpato e che si trova sulla strada per Lorenteggio nel comune di Corsico, uno dei comuni della città metropolitana di Milano.

Può raccontarci che cosa le è accaduto e per quale ragione è balzato, suo malgrado, agli onori della cronaca?
La preside dell’istituto mi ha inflitto una sanzione di sospensione di cinque giorni con relativa decurtazione dello stipendio di una settimana, per delle frasi sull’Islam, critiche sull’Islam come religione, che, tra l’altro, io ho fatto durante la lezione e al termine di un percorso didattico sullo stato moderno, ma a dire il vero sullo stato in quanto tale perché, in questa classe, una quinta, abbiamo fatto un corso di diritto internazionale pubblico.

Che cosa le viene contestato in particolare?
Mi vengono contestate delle frasi che, come sempre succede in questi casi, sono molto esagerate, alcune sono totalmente inventate e, soprattutto, sono completamente estrapolate dal contesto nel quale sono state pronunciate. In realtà io, entrando in classe, siccome ho visto che tutti gli studenti si erano alzati in piedi tranne l’unica studentessa egiziana, peraltro, di religione musulmana, della classe, ho chiesto alla studentessa come mai non si era alzata e come mai non aveva rispettato questa consuetudine del nostro istituto che esiste da sempre. Io sono tornato in questo istituto da nove anni e c’è sempre stata la consuetudine di alzarsi in piedi e anche la studentessa, a dire il vero, si era sempre alzata. Non si alza e le chiedo il perché. E lei mi risponde che è in periodo di Ramadan e che non si alza perché sta facendo il Ramadan. Io le rispondo che uno può anche fare il Ramadam, però deve rispettare lo stesso le regole vigenti dell’istituto, peraltro le regole consuetudinarie. Quindi si deve alzare anche lei e lei, anche se un po’ riluttante, si alza. Dopodiché io le chiedo: ‘Ma tu sai il motivo per cui stai facendo il Ramadam?”. E lei: “No, veramente prof, non si dice Ramadam, ma si dice Ramadan”. “Va bene, ho capito, dico io, si dirà anche Ramadan, ma, insisto, sai perché stai facendo questo periodo di digiuno di 40 giorni?” E lei risponde: “No, prof, sono 30 giorni non sono quaranta giorni, lei non sa di che cosa sta parlando”. “Io non so di cosa sto parlando,”, rispondo io “ma tu sai perché stai facendo il Ramadan?”. E lei risponde: “Perché è un periodo di riflessione morale, di miglioramento del comportamento morale”. Ma io dico, mah, forse ho studiato inutilmente a me veramente risulta un’altra cosa. Risulta che si faccia il periodo del Ramadan per ricordare che il Corano è disceso dal cielo, che il Corano è parola increata che Allah ha dettato direttamente a Maometto e che Maometto sostiene di aver ricevuto direttamente da Allah. Questo, aggiungo io, lo trovo assurdo, cioè uno potrà anche crederci ma è assurdo. La ragazza risponde che anche la Bibbia è stata scritta da Dio. Io rispondo no, non è vero che la Bibbia è stata scritta direttamente da Dio, la Bibbia è stata scritta da persone ispirate da Dio che, comunque, affermano di essere state ispirate dallo Spirito Santo cioè da Dio non di aver ricevuto sotto dettatura la parola che loro scrivevano. Questo è molto importante perché se si accetta l’impostazione che, purtroppo, si è affermata nell’Islam sin dal 1300, da Avveroè in poi che è stato dichiarato eretico perché sosteneva che il Corano fosse stato scritto da Maometto, se si accetta questa impostazione non è possibile alcuna critica per l’Islam, se si accetta questa impostazione che a noi sembra difficile da capire, ma che io invece capisco perché di fatto ho studiato l’Islam e conosco molte persone islamiche, abbiamo finito di ragionare, non possiamo più esprimere la critica perché non si può criticare la parola di Allah, non si può criticare la parola di Dio e tutti i problemi nascono da questo.

Che cosa è accaduto a questo punto?
Allora io ho detto: questo dimostra che la ragione sicuramente meno usata nel mondo islamico nel mondo cristiano. Lo stesso periodo del Ramadan, tra l’altro quest’anno capitato in un mese caldissimo e afoso, non è adeguato all’essere umano normale, cioè il Ramadan dovrebbe essere fatto dagli asceti, dagli studiosi, dai talebani che sono gli studiosi dell’Islam, ma non dal credente comune perché è pesantissimo e non è umano. La stessa ragazza faceva fatica perché se uno non mangia e non beve dall’alba al tramonto in un periodo caldissimo inevitabilmente si trova in estremo disagio. La ragazza prende ed esce di classe senza dire il motivo per cui esce. Non solo. Io la faccio chiamare da una sua compagna di classe e la compagna di classe ritorna dicendo che la ragazza dice di sentirsi male. La ragazza rimane fuori tutta l’ora che era la quinta ora del mercoledì 31 maggio dalle 12.20 alle 13,15 e non ascolta l’esposizione di una relazione sullo stato islamico dell’Isis perché in quell’ora di lezione avevamo concordato già da diverso tempo con un’altra studentessa una esposizione di una relazione sull’Isis. Perché io ogni tanto assegno delle relazioni alle studentesse e agli studenti per completare la programmazione, per approfondire, anche per fare addentellati con l’attualità. La relazione sullo stato islamico dell’Isis si è svolta regolarmente ed è stata anche abbastanza interessante, con proiezioni Power Point fatte dalla studentessa Ilaria Grisorio, alla presenza di tutti gli studenti tranne la studentessa egiziana. A dire il vero, poi, gli studenti erano pochi, in tutto erano 22 in questa quinta, ce ne saranno stati una decina.

Quando entra in scena la preside?
La preside interviene perché la madre della ragazza, che non conosce neanche la lingua italiana essendo egiziana e probabilmente casalinga e non è mai venuta a parlare con gli insegnanti, con nessuno non solo con me in cinque anni che la ragazza frequenta – le consegna una lettera a proprio nome non si sa bene scritta da chi.

Come si chiama la preside?
La preside si chiama Maria Vittoria Amantea.

La professoressa Amantea non l’ha mai convocata per ascoltare la sua versione?
La professoressa Amantea non mi ha mai convocato per chiedere spiegazioni. Anzi, prende questa lettera firmata dalla madre della ragazza e ne fa il contenuto di un esposto ai carabinieri di Corsico il giorno dopo. Non solo, ma l’esposto, presentato il 1 giugno, è presentato dalla ragazza, ma la lettera è scritta dalla madre anche se firmata dalla ragazza e preceduto da una lettera di presentazione di Maria Vittoria Amantea.

Chi le ha inflitto la sanzione?
La sanzione è stata inflitta sempre dal dirigente scolastico Maria Vittoria Amantea dopo un’audizione che si è tenuta il 24 giugno e che la preside ha dovuto fare perché questo è un obbligo normativo imprescindibile. Sono stato convocato e mi sono presentato con il mio rappresentante sindacale. Abbiamo fatto l’audizione, però la preside non ha minimamente tenuto conto di ciò che abbiamo detto noi, come se non avessimo mai parlato, come se non avessimo detto niente, come se fosse assolutamente stata inutile l’audizione.

Qualcuno le ha manifestato solidarietà?
La solidarietà mi è arrivata esclusivamente dall’esterno. Anzi. La preside la preside durante l’audizione ha parlato di una lettera che confermava le accuse della ragazza firmata dai rappresentanti di classe che sono due ragazze e che, tra l’altro, non erano nemmeno presenti a scuola e che gli insegnanti avevano presentato spontaneamente una lettera con cui prendevano le distanze da ciò che era successo.

Ma lei quando ha saputo che le era stato decurtato lo stipendio?
Ne sono venuto a conoscenza, addirittura, il 25 luglio perché ci sono 60 giorni di tempo per concludere un procedimento disciplinare presso il preside e siccome il procedimento disciplinare è iniziato il 6 di giugno, la comunicazione mi è arrivata il 25 di luglio, mi è arrivata tra l’altro a sanzione già inflitta perché la sanzione è decorsa dal 17 al 24 luglio.

A quanto ammonta il taglio dello stipendio?
Questo non lo so ancora perché sarà nello stipendio di luglio. Una settimana, dovrebbe essere sostanzialmente un quarto dello stipendio mensile e io ho uno stipendio mensile di 1750 euro circa.

 

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