La riforma della scuola istituisce, di fatto, una organizzazione piramidale che pone i dirigenti al di sopra dei docenti, ma con i primi che verranno giudicati da ispettori.

I dirigenti saranno i tenutari della valutazione dei docenti, anche se i criteri saranno decisi dal Comitato di valutazione. I dirigenti, a loro volta, saranno giudicati da ispettori che assegneranno premi ai migliori.

Di quanto parliamo? Secondo quanto riportato dalla legge di riforma della scuola, viene riattivato il FUN (Fondo Unico Nazionale) per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici.

Si tratta di un fondo che durante il Governo Berlusconi era stato pesantemente tagliato. Il ripristino sarà parziale a partire al 2015/16, mentre i fondi tagliati da Tremonti si aggirano intorno ai 102 mln.

L’aumento o la diminuzione degli stipendi rappresenterà lo strumento di controllo dell’operato degli 8123 dirigenti che guideranno nel 2015/16 le scuole con le nuove regole e che dovranno contendersi, secondo quanto riportato dalla riforma,  34,6 mln di euro nel 2015/16 e 10,5 nel 2017 che andranno ad incrementare quei 34.195,96 euro annui che, secondo Wikipedia, rappresentano il salario base dei dirigenti.

Ad ogni modo questi fondi andranno a rappresentare quel bacino dal quale i dirigenti potranno vedersi aumentare lo stipendio in base alle performance della scuola.

Se da un lato la valutazione dei dirigenti dovrà ancora essere scritta nei particolari, dall’altro sappiamo che essa rappresenta l’unico strumento di controllo di questi, che sarà deciso a livello centrale. Sistema che qualcuno ha visto come subalternità nei confronti dell’Amministrazione centrale e la creazione di un sistema piramidale che vede i dirigenti anello di mezzo deputato al controllo dell’operato dei docenti.