Vaccini, meno di cento in Veneto i bambini esclusi dall’asilo

di Michela Nicolussi Moro, Il Corriere del Veneto, 28.9.2017

– Code nelle Usl, a migliaia decidono di regolarizzarsi.

  VENEZIA – Una piccola coda di fuochi d’artificio scoppietta ancora tra Regione e ministero della Salute a 24 ore dal pronunciamento del Consiglio di Stato, secondo cui l’obbligo vaccinale per alunni da zero a 16 anni «decorre già dall’anno scolastico in corso». «Noi non siamo contro i vaccini e il parere al Consiglio di Stato l’ho chiesto io — chiarisce il governatore Luca Zaia —. Poi a marzo (entro il 10 va presentata a scuola la documentazione in regola, ndr) vedremo se i bimbi dell’asilo non immunizzati dovranno tornarsene a casa oppure se magari qualcuno al governo, visto che in quel periodo si andrà a votare, farà la proroga». Non si scompone il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: «Siamo molto contenti, ci conforta la pronuncia del Consiglio di Stato, che ci aspettavamo perché quando abbiamo redatto il provvedimento ci siamo confrontati con i maggiori giuristi. Questo parere ribadisce ancora una volta come le leggi nel nostro Paese vadano rispettate. Il Veneto ha fatto ricorso contro tutte le norme più innovative per la salute, ma anche sulla prossima sentenza della Corte Costituzionale non ho dubbi: l’obbligatorietà vaccinale per entrare a scuola era in vigore fino al 1999».
Il ricorso

Ecco, a proposito del ricorso della giunta Zaia alla Consulta contro l’originario decreto Lorenzin, la prima udienza è fissata il 21 novembre. Nel frattempo il Condav, la onlus che segue i danneggiati da vaccino (609 casi e 22 decessi riconosciuti finora in Italia), si prepara a depositare un proprio «ricorso ad adiuvandum» a sostegno del secondo che il Veneto inoltrerà alla Corte costituzionale contro la legge di conversione del decreto citato. «Possiamo procedere in qualità di associazione che ha interesse in materia — conferma l’avvocato Vanni Oddino, legale del Condav — e intanto abbiamo inviato migliaia di diffide alle scuole che non applicano correttamente la legge. Noi non diciamo ai genitori di non vaccinare i figli, vogliamo solo fare chiarezza e spiegare loro cosa prevede la normativa, che va comunque rispettata».

I no vax

E infatti una breccia si sta aprendo nel fronte dei no vax. Se è vero che 77mila alunni veneti tra zero e 16 anni — 28.500 dei quali compresi nella fascia 0-6, che impone i dieci vaccini obbligatori per frequentare Nido e scuola materna — risultano privi di qualsiasi vaccinazione, sono altrettanto documentate dalle Usl le migliaia di richieste di regolarizzazione. Sono già 2.350 gli appuntamenti fissati entro la fine dell’anno e nell’attesa, dal 7 giugno al 7 settembre scorsi, sono state erogate 700 dosi di antipolio supplementari rispetto a quelle previste e 2.600 prime dosi di anti-morbillo in più. «La tendenza al recupero è reale, la stiamo rilevando anche noi — conferma Stefano Cecchin, presidente regionale della Fism, che rappresenta le scuole dell’infanzia paritarie, la maggioranza nella nostra regione — su 93mila alunni nelle province di Venezia, Padova, Treviso e Belluno meno di cento sono stati esclusi dalla frequenza a Nido e materne perché i genitori non hanno presentato nemmeno l’autocertificazione. Gli inadempienti, cioè le famiglie che non hanno sottoposto i figli a nemmeno uno dei vaccini obbligatori, gli inadempienti parziali, i contrari e i dubbiosi hanno risposto al primo richiamo scritto della propria Usl, per parlare. Tanti hanno poi accettato il secondo incontro, fissato per immunizzare il bambino».

Il monitoraggio

Risulta pure al Dipartimento di Prevenzione regionale: dal monitoraggio avviato emergono centinaia di colloqui in corso. Dopo i quali una fetta di genitori si prende del tempo per pensare al da farsi. E intanto le Usl, per fronteggiare un carico di lavoro enorme, hanno potenziato il personale dei centri vaccinali, ricorrendo a spostamenti interni, ad assunzioni a termine e al supporto degli amministrativi per smaltire pure via mail le richieste di certificati vaccinali. «Il fronte dei no vax vacilla anche per la scelta di molte coppie di non avere guai con la scuola — è la lettura di Cecchin —. Lavorando entrambi, se il figlio non viene accettato all’asilo non sanno a chi lasciarlo, non sono molti quelli che si possono permettere la babysitter tutti i giorni. La prova del fuoco sarà il 10 marzo 2018, quando all’autocertificazione dovrà seguire la presentazione dei documenti in regola». La Regione sa già chi è in regola, chi no e chi «imbroglia».

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Vaccini, meno di cento in Veneto i bambini esclusi dall’asilo ultima modifica: 2017-09-28T08:50:24+02:00 da
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