VII Commissione Istruzione, il caso Mario Mauro

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Tuttoscuola,  15.6.2015.

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In commissione Istruzione di palazzo Madama non sarà più Salvatore Di Maggio (ora con i fittiani) a sostituire il sottosegretario Angela D’Onghia, bensì l’altro esponente del gruppo Gal Michelino Davico. Quest’ultimo, infatti, è del gruppo “Grandi autonomie e libertà” così come la D’Onghia, ma in quota maggioranza. La richiesta di Mario Mauro, sempre di Gal, ma passato all’opposizione,di entrare a far parte della commissione Istruzione al posto della D’Onghia è stata respinta “sulla base della lettera di Grasso”.

La situazione tuttavia resta incandescente: il leader dei Popolari per l’Italia, Mario Mauro denuncia: “il Pd usa Grasso per farmi tacere ma io non mollo“.

È stato inventato un marchingegno per non farmi votare in commissione sul ddl scuola“, sostiene l’ex ministro della Difesa. Si riferisce ad una lettera scritta in prima persona dal presidente del Senato, Pietro Grasso, a Mario Ferrara, che guida il gruppo Grandi autonomie e libertà, dove Mauro siede, perché si giunga alla sostituzione del sottosegretario Angela D’Onghia nella commissione Istruzione con un esponente della maggioranza, dopo il passaggio dei senatori Di Maggio(Gal), attuale ‘sostituto’ della D’Onghia e Milo alla nuova formazione dei fittiani a Palazzo Madama, e dunque all’opposizione di cui fa parte lo stesso Mario Mauro. Il tutto sulla base dell’articolo 21 del regolamento.

È stato violato il regolamento, c’è una totale subordinazione del presidente Grasso al Governo e chiedo nello specifico l’intervento del presidente della Repubblica“, replica Mauro sottolineando che Gal è di per sé gruppo di opposizione e, articolo 21 alla mano, mostrando che non c’è alcun riferimento, all’appartenenza, o meno, alla maggioranza dei senatori chiamati a sostituire un collega chiamato a  funzioni di Governo. A voce il presidente Grasso, spiega ancora Mario Mauro, “sostiene la necessità di garantire la proporzionalità” della composizione della commissione istruzione, ma il rapporto, ad oggi è di “15 a 11“, osserva. Dunque, il “problema non è tanto questo bilanciamento, ma che non ci sia quel certo oppositore, quello che mette in difficoltà e che spaventa dal punto di vista del merito, quella certa voce che bisogna far tacere. Ma io non mollo“.

Oggi sarò in commissione e combatterò emendamento per emendamento, pur non avendo l’autorizzazione a votare – aggiunge – Invito tutti coloro che credono nella democrazia e che difendono la scuola veramente buona a far sentire la propria voce“.

VII Commissione Istruzione, il caso Mario Mauro ultima modifica: 2015-06-15T21:47:01+02:00 da
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