Voti facili e docenti non pagati, l’inferno dei diplomifici

Repubblica-scuola_logo1

di Ilaria Venturi,  la Repubblica, 26.6.2017 

Stretta del ministero: sospese 47 scuole. Sull’assalto dei privatisti al Voltaire di Napoli indagano i pm, ma quest’anno sono già decine gli istituti bocciati dagli ispettori

DOCENTI non pagati, locali inadeguati, il sospetto su voti alti e titoli facili, troppo. Regalati o comprati a caro prezzo. Sono 47 gli istituti paritari sospesi quest’anno. Rischiano la revoca dello status. Dopo il caso dei 250 privatisti al Voltaire di Napoli, sul quale indaga la Procura, riemerge con forza lo scandalo del mercimonio sui diplomi, ma anche delle condizioni di lavoro “fuorilegge” dei docenti. Da viale Trastevere continua la controffensiva, anche se è una lotta tutta in salita, come svuotare il mare col cucchiaino.

Il piano straordinario di controlli avviato dal ministero all’Istruzione nel 2015 ha portato quest’anno a 326 visite ispettive in tutte le regioni, su circa 1.700 istituti superiori paritari, contro le 288 avviate lo scorso anno. “Una quindicina di ispezioni in media ogni regione, a settembre porteremo i dati in parlamento – dichiara il sottosegretario Gabriele Toccafondi – partiamo dalle scuole a piramide rovesciata, laddove hai iscritti regolari per cinque anni e un boom di privatisti all’esame. C’è da capire come stringere di più le maglie. Ma il lavoro da fare è culturale per evitare che a un’offerta corrisponda una domanda”. Toccafondi si rivolge ai genitori, ma fa appello anche ai commissari esterni inviati per la Maturità negli istituti paritari: “Vigilate”.

Leggi l’intervista “Se provi a dare un’insufficienza sei licenziato”

I sindacati continuano a raccogliere denunce di irregolarità in un sistema, quello paritario, finanziato con 500 milioni, che accoglie 940mila alunni, dalla materna alle superiori, e fa lavorare 180mila docenti e bidelli. “In alcune realtà occorrerebbe una task force di ispettori, perché ci sono istituti che vanno monitorati nel tempo, altrimenti la battaglia è persa e si danneggia un sistema con gestori di qualità”, osserva Lena Gissi, segretaria della Cisl scuola. “A noi arrivano i racconti di docenti solo formalmente pagati, perché poi sono costretti, se vogliono lavorare, a restituire lo stipendio”.

Le denunce raccolte in questi mesi da Paolo Latella, segretario Unicobas Scuola della Lombardia autore del libro nero sui diplomifici in Italia, riguardano tre istituti privati paritari di Palermo e uno – “non il Voltaire” – in provincia di Napoli. “Neolaureate a cui viene detto: niente stipendio, avrete il punteggio – racconta – Sino alla richiesta di pagare 350 euro per insegnare. Casi recenti che testimoniano il fatto che è sempre peggio, anche perché non si sa nulla dei controlli”.

Eppure questi ci sono e arrivano a colpire. A febbraio 2016, tra Milano, Pavia e Como, quattro strutture facenti capo alla società “Da Vinci” sono state chiuse. Nello stesso anno a Ragusa sono stati denunciati 80 insegnanti, dirigenti e studenti per truffa: un diploma arrivava a costare sino a 3.500 euro. Dal 2010 al 2015 è stata revocata la parità a 26 scuole private superiori, e in tre (il Pacioli e il Vittorio Emanuele di Nola, e l’Achille Lauro di Torre Annunziata) sono scattati i controlli della Finanza durante le prove d’esame.

Al Voltarie è in corso anche l’indagine amministrativa che potrebbe portare alla revoca del riconoscimento statale. “Esame a rischio? Siamo vigili sul suo andamento”, assicura Luisa Franzese, alla guida dell’ufficio regionale della Campania. “Attendiamo le risposte ai nostri rilievi, ma stiamo facendo verifiche anche in altri istituti”. Nell’indirizzo linguistico il Voltarie è 39esimo su 40 istituti napoletani nella classifica Eduscopio della Fondazione Agnelli. “Il caso del Voltarie è possibile perché non c’è un esame di Stato standardizzato”, ragiona il direttore Andrea Gavosto. “Il ministero poi dovrebbe informare di più sulla qualità delle scuole. Ma allarmante è la ricerca del titolo a qualsiasi costo da parte delle famiglie, non ha senso: devono contare le competenze, quello che un ragazzo sa, non il pezzo di carta”.

In Emilia Romagna

quest’anno sono state visitate dagli ispettori tutte le superiori paritarie. “Basterebbe applicare la legge – dice Elena Ugolini, ex sottosegretario all’istruzione e preside del Malpighi di Bologna – è semplice capire se una scuola è vera o esiste solo sulla carta”.

 

..

Voti facili e docenti non pagati, l’inferno dei diplomifici ultima modifica: 2017-06-27T04:31:48+02:00 da
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com

GILDA VENEZIA - Associazione Professionale GILDA degli INSEGNANTI - Federazione Gilda Unams

webmaster: Fabio Barina



Sito realizzato da Venetian Navigator 2 srl