1° settembre 2023, la scuola riparte con vecchi e nuovi problemi

dal blog di Gianfranco Scialpi, 31.8.2023.

1° settembre 2023. Riflettori sulla scuola. Vecchi e nuovi scenari abitati da tanti problemi. L’impietosa, ma veritiera analisi di V. Sala (Il Fatto Quotidiano)

1° settembre 2023, la scuola sempre uguale con qualche nuova ruga

1° settembre 2023. Il capodanno sociale coincide con l’avvio delle attività propedeutiche alla riapertura dei cancelli delle scuole. Purtroppo lo scenario che circonda l’istituzione è di tonalità nero-grigia. Attanagliata da nuovi e vecchi problemi. Sempre strutturali, in quanto rimandano a nodi ormai diventati sistema. Quindi la loro risoluzione risulta difficile. Di segno opposto per chi intende avventurarsi in una riflessione. E’ sufficiente fare un copia/incolla della situazione degli anni precedenti, aggiungendo qualche nuovo elemento.

La situazione di stallo e di bonaccia è confermata da un approfondimento di V. Sala su “Il Fatto Quotidiano” ( Nebbia in Valditara. Classi pollaio e pochi prof.). Il quotidiano esprime una linea editoriale molto critica verso il Ministro G. Valditara che coinvolge però tutto il governo Meloni.

Comunque l’articolo si tiene lontano (per quanto possibile) da un atteggiamento precostituito. Rimane sempre ancorato ai fatti.

Questi rimandano alla riproposizione delle classi pollaio. Tema ormai scomparso dalla discussione politica e non solo. Si aggiunge la carenza di 70.000 professori, ai quali si aggiungono i tanti insegnanti di sostegno da nominare. Soprattutto Il Nord soffre la situazione per via del caro-affitti. Interessante la parte che riguarda il dimensionamento.
Si legge:”Sono appena iniziati i mesi difficili per le Regioni che dovranno ridimensionare il numero delle istituzioni scolastiche come previsto dalla legge di Stabilità, che fissa a 961 il numero minimo di alunni. Quelle che hanno presentato le loro proposte devono vedersela con i territori, quelle che non l’hanno fatto dovranno verificare ed eventualmente contestare la decisione presa dal ministero stesso” .

Concludendo, niente di nuovo sopra il cielo!