Pasquale Almirante, La Tecnica della scuola 27.4.2016
Arriva il finanziamento per aprire le scuole di pomeriggio, il sabato e d’estate nelle aree periferiche delle città dove è ancora alta la dispersione degli studenti.
Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha firmato il decreto. A settembre, attraverso un ulteriore finanziamento, si allargherà la copertura a tutto il territorio nazionale.
L’annunciato provvedimento, finalizzato a svolgere sport, musica e laboratorio nei locali scolastici, si è tradotto in realtà in pochissimi giorni. La sera del 27 aprile, il Miur ha fatto sapere che “la Scuola come un centro si apre agli studenti e alle loro famiglie, per essere abitata dai ragazzi e dai genitori oltre i tempi canonici della didattica: il pomeriggio, il sabato, nei giorni di vacanza, a luglio come a settembre”.
L’operazione viene intesa “come misura di contrasto alla dispersione, ma anche come risposta tempestiva e concreta ai fenomeni di disagio sociale che caratterizzano alcune aree del Paese”.
“È questa la visione – prosegue il Miur – che ha generato il progetto ‘La Scuola al centro’, l’idea che la periferia non sia solo una categoria geografica, ma racchiuda in sé il dramma dell’esclusione, dell’emarginazione e che può radicarsi dentro le città o ai loro margini”.
“Per questo il Ministero dell’Istruzione ha stanziato oggi 10 milioni di euro immediatamente disponibili per iniziative che rendano la scuola un polo di aggregazione e attrazione in aree periferiche e in contesti a maggior rischio di dispersione di quattro città: Napoli, Roma, Palermo, Milano”. Inizialmente nella lista c’era anche Bari, ma nella versione definitiva il capoluogo pugliese non compare più.
“Le periferie sono i centri del futuro: sono ricche di umanità e di energie. Spetta a noi, alla scuola raccoglierle e farle emergere”, ha detto il ministro Stefania Giannini. “Con questo progetto vogliamo dare ai ragazzi di quelle aree del Paese dove l’istruzione costituisce una risposta importante ed essenziale per garantire un futuro alle nuove generazioni, una scuola aperta, che appartenga a tutta la comunità, dove famiglie e studenti possano sentirsi come in una seconda casa, da frequentare non solo quando ci sono le lezioni, ma anche in orario extra scolastico. Questo già accade in moltissime realtà. Ora stanziamo risorse specifiche affinché quella scuola aperta e viva che abbiamo immaginato con la Buona Scuola possa concretizzarsi sempre di più”.
Il decreto firmato oggi prevede aperture straordinarie delle scuole e iniziative dal 1° luglio. Saranno circa 700 le istituzioni coinvolte, ognuna avrà un budget di 15.000 euro.
A settembre, attraverso finanziamenti del PON Scuola, saranno coinvolte altre 5.000 scuole di tutto il Paese. Le attività potranno essere svolte in collaborazione fra istituti scolastici, con enti locali, università, associazioni, cooperative.
I fondi saranno utilizzati per pagare le attività, i materiali e il personale.
I progetti dovranno riguardare uno o più dei seguenti ambiti tematici:
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