Matteo Renzi, Capo del Governo
“Oggi abbiamo il coraggio di rimettere in moto le energie migliori partendo dalla scuola. Ci sono tante persone che protestano: qualcuno dice che protestano sempre ma noi ascoltiamo le protesta, è giusto affrontarla ed entrare nel merito”.
“Abbiamo intrapreso il percorso di grandi Riforme e andremo avanti con testa dura. Il governo è pronto a incentivare la grande intuizione che è l’autonomia, la possibilità di non essere in mano alle circolari ministeriali o sindacali ma alle famiglie e agli studenti”.

Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione
“E’ una costruzione che è stata fatta su un punto di forte novità: dare al preside la responsabilità funzionale che ha e che deve avere in maniera formale e in maniera anche riconoscibile e valutabile, quindi si tratta di un leader educativo e non di altre definizioni fantasiose”.

Piero Grasso, Presidente del Senato
“C’è la disponibilità del Senato a sentire i docenti che oggi hanno scioperato. “Perché per la buona scuola serve un confronto positivo per arrivare a soluzioni possibilmente condivise. La scuola è dei docenti e dei ragazzi ed è il futuro del Paese”.

Laura Boldrini, presidente della Camera
“La protesta degli insegnanti e delle insegnanti che hanno manifestato in tante piazze, merita di essere considerata con grande rispetto e attenzione. Mi auguro che, in questi giorni in Commissione e dal 15 maggio in Aula, la scuola italiana, i suoi docenti, possano avere le risposte che meritano”, aggiunge.

Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione
“Il governo, sul ruolo del dirigente scolastico, non torna indietro. Abbiamo rafforzato sì il ruolo del collegio dei docenti e del consiglio d’istituto, ma il ruolo del preside-sindaco non è in discussione.

Elena Centemero, responsabile scuola e università di Forza Italia,
Le piazze di oggi danno purtroppo l’dea di una scuola chiusa al cambiamento e autoreferenziale. Anche le polemiche sul ruolo dei presidi sono eccessive. I precariato scolastico è il frutto di un sistema che è stato voluto, negli anni, dalla politica di sinistra e dai sindacati stessi.

Francesca Puglisi, Responsabile scuola e ricerca del PD
«Rispettiamo chi manifesta perché ha paura del cambiamento, ma con la “Buona scuola” il governo torna ad investire tre miliardi all’anno con un piano straordinario di 100.703 assunzioni nonché 60.000 posti banditi con il prossimo concorso». 

Maria Elena Boschi,
Ministro per le Riforme Costituzionali e per i Rapporti con il Parlamento
“Non c’è un ‘prendere o lasciare’ – ha detto il ministro Maria Elena Boschi. Se ci sono modifiche da fare, le faremo. Non c’è chiusura totale”.

Pippo Civati Deputato PD
«Il Pd ha tradito i propri impegni elettorali, ha fatto una riforma della scuola lontanissima dalla nostra cultura politica».

Michele Morra, Deputato M5S
“Lo sciopero del 5 maggio dnon è lo sciopero dei fannulloni della scuola, di quelli che, come sottolineava Poletti, possono farsi tre mesi di vacanze e di ferie durante l’anno; è lo sciopero di un comparto importantissimo in uno Stato democratico che è stato vilipeso da tanti governi precedenti, frustrato, puntualmente ingannato e deluso da quest’ultimo esecutivo”

Ferdinando Imposimato, magistrato, politico e avvocato italiano, nonché presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione
“Voi docenti che siete venuti qui in piazza, siete un esempio! Bravi! Dovete continuare così!”

Giuseppe Fioroni, Deputato PD
“In piazza oggi non ci sono gli urlatori ma ci sta la scuola italiana, la gran parte di quella scuola che si sente comunità educante fatta di studenti, di famiglie, di tecnici, di docenti e dirigenti”.

5 maggio 2015. Ispe dixit ultima modifica: 2015-05-06T04:48:39+02:00 da
Gilda Venezia

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