Insegnanti

A proposito della Laurea in storia della musica

inviata da E.F.  18.9.2022.

Brevi considerazioni sull’articolo del Fatto Quotidiano I laureati in storia della musica non la possono insegnare alle superiori. Appello al ministro Bianchi, ricorso e petizione: “Irrazionale”, del 17 settembre 2022.


Va detto che, innanzitutto, non esiste una laurea tout court in Storia della musica, ma una serie di lauree, vecchio ordinamento, specialistiche e magistrali che, nei loro piani di studio, prevedono anche esami di Storia della musica, i quali del resto potrebbero essere sostenuti anche all’interno di un percorso umanistico-letterario generico.
Due esempi – tra i tanti – di lauree cosiddette musicologiche: DAMS, Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo, esempio di vecchio ordinamento e Scienze dello spettacolo e produzione multimediale, nome di un Corso magistrale istituito per l’a a. 2022/2023.

E’ fuorviante pure richiamare, come si fa nel titolo, il generico termine Scuole superiori. Si sta parlando dell’insegnamento della Storia della musica agli allievi musicisti dei soli Licei musicali, negli altri Istituti superiori l’insegnamento non è previsto.

Affermare, poi, che la laurea sia sempre titolo sufficiente per accedere all’insegnamento è ancora un’affermazione errata.
In realtà quando si tratta di discipline che prevedono necessariamente anche interventi di tipo pratico/laboratoriale è d’obbligo il possesso di titoli che garantiscano la capacità di tradurre conoscenze astratte e teoriche (quelle offerte dagli studi universitari) all’interno di una dimensione pratica, artigianale, del saper fare.
Una laurea in Storia dell’arte non permette di insegnare Arte e immagine alle Scuola media se non si possiede congiuntamente un diploma di liceo artistico, di tecnico grafico o di arte applicata.

Insegnare Storia della della musica in un Liceo musicale non è ascoltare e parlare, significa saper leggere una partitura (all’Università non lo insegnano), significa sedersi al pianoforte per far comprendere le ragioni di una modulazione inserita in quel preciso punto di un tema (all’Università non lo insegnano), analizzare la struttura armonica di una sonata brahmsiana o l’analisi formale di un quartetto beethoveniano (e all’Università queste cose non le insegnano). Potremmo continuare a lungo.
E non è un’idea di chi scrive, lo prevedono i programmi, lo dice la logica e l’esperienza di chi si è confrontato per anni con alunni preparati ed esigenti, che suonano nelle orchestre, che conoscono i repertori, che frequentano i Conservatori.

Vuoi spiegare loro l’Arte della fuga di Bach senza averne suonata mai una?

 

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A proposito della Laurea in storia della musica ultima modifica: 2022-09-18T16:19:22+02:00 da
Gilda Venezia

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