Insegnanti

A.s. 2021-22, probabilmente sarà emergenziale come l’attuale. Quindi…

dal blog di Gianfranco Scialpi, 22.1.202.

Anno scolastico 2021-22, probabilmente sarà come l’attuale. Restano le classi pollaio e le altre criticità.

A.s. 2021-22 si prospetta senza novità. Il mondo della scuola teme  questo scenario. Le previsioni degli esperti dicono che l’e. Si preferisce spendere pro-tempore?

A.s. 2021-22 i presidi non registrano novità

A.s. 2021-22 è presto per pensarci. Forse, certamente però nulla di strutturale pare cambiato. A dirlo sono i presidi, i genitori e anche gli studenti. Ovviamente lo sguardo è concentrato sull’aula, fondamento e coronamento ambientale della scuola. A quanto riferiscono le aule saranno sovraffollate come negli anni precedenti. A raccogliere le loro lamentele ci pensa Repubblica.it:
osserva Egidio Pagano, voce dell’Anp di Catania e dirigente dell’istituto tecnico-tecnologico e professionale Marconi-Mangano – noi abbiamo avuto un aumento del 30%. Le classi? Da anni chiediamo numeri ridotti, serve prima di tutto alla qualità della didattica, al di là della pandemia. Speriamo in provvedimenti sugli organici… Sospira Maurizio Franzò, preside all’Iss Curcio di Ispica, in provincia di Ragusa: “Ci aspettiamo da sempre una riduzione al ribasso nella composizione delle classi, ma ad oggi non si vede nulla…Conferma Alessandra Francucci, voce dell’associazione nazionale dirigenti scolastici: “Fondi specifici per sgonfiare le classi non sono stati previsti e non c’è stata data nessuna indicazione nella composizione delle classi rispetto a un’auspicabile riduzione degli alunni. Sarà oggetto di concertazione in una fase successiva alle iscrizioni”. Poi chissà. Per ora all’orizzonte, dentro alla crisi di governo, c’è solo l’accordo tra il Mef e il ministero all’Istruzione di evitare la riduzione di personale, nonostante il calo demografico degli alunni, insomma di tenere l’organico stabile con un aumento sul sostegno. Poco, molto poco.

Il prossimo anno sarà emergenziale come l’attuale

Sempre nello stesso articolo si legge: “racconta Rosamaria Lauricella, preside dell’Istituto comprensivo Valente a Roma – inevitabile infatti che la situazione a settembre ci vedrà ancora in emergenza
Parto da quest’ultima parte. Gli esperti ipotizzano un’uscita ancora lontana dall’emergenza sanitaria: “l’epidemia di Cononarivus ci accompagnerà per un altro anno e mezzo circa. Quello causato dalla pandemia è uno stress che non è stato puntiforme, come un terremoto o un’alluvione. Stiamo mettendo in atto strategie di adattamento che lasceranno il segno in futuro, alcune probabilmente in maniera permanente (Brusaferro, Presidente Iss, 20 dicembre). Più drastica I. Capua: “Se gestiremo bene la campagna di vaccinazione credo che per tutto il 2021 potremo continuare ad abbassare il numero di focolai nel 2022 la popolazione sarà vaccinata e ci saranno molte meno mascherine. Ma non credo che prima del 2023 ci possa essere un liberi tutti”
Premesso: la pandemia e l’emergenza sanitaria ci hanno insegnato che l’arte del fare previsioni spesso si conclude con delle smentite.
Detto questo resta il problema della pianificazione organizzativa del prossimo anno scolastico. Sicuramente le classi pollaio rimarranno. La ministra Azzolina ha procrastinato in un futuro non precisato il loro superamento, grazie al calo degli alunni/studenti. L’emendamento della Senatrice Nugnes, che aveva delle criticità è stato respinto.
Quindi non è difficile prevedere che il prossimo anno scolastico confermerà lo scenario di quello attuale con tutte le criticità che l’istituzione scolastica. Se l’ipotesi sarà confermata allora si comprenderà l’orientamento: si preferirà investire pro-tempore, piuttosto che modificare in modo duraturo l’organizzazione.

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A.s. 2021-22, probabilmente sarà emergenziale come l’attuale. Quindi… ultima modifica: 2021-01-28T19:12:22+01:00 da
Gilda Venezia

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