A scuola cresce il rendimento

Ed ecco la spiegazione: gli alunni che hanno uno smartphone a portata di mano tendono a distrarsi durante le lezioni e questo influisce negativamente sull’apprendimento. Come spiega Michel Desmurget, direttore ricerca al Centro di neuroscienze cognitive di Lione, contrariamente a quanto si dice spesso, il cervello non è fatto per registrare più informazioni alla volta: esso è più lento, memorizza meno e commette un numero maggiore di errori quando è impegnato su vari fronti. Insomma, studiare o seguire il professore mentre si sbirciano email o social network è dannoso.

In vari paesi, tra cui la Francia, è in vigore il divieto di smartphone nelle scuole primarie e secondarie, ma non è facile far rispettare la regola. Inoltre il 90% dei giovani britannici possiede un telefono cellulare.

Il problema, peraltro, riguarda anche l’esposizione prolungata ad altri schermi, dalla televisione al tablet ai videogiochi. Desmurget sostiene che una delle conseguenze più allarmanti è la diminuzione della capacità dei ragazzi di concentrarsi intensamente in attività complesse ignorando i pensieri di disturbo e gli stimoli esterni, come un sussurro dall’altro lato della classe o una matita che cade.