AAA cercasi proposte contro pensiero unico e politica del rancore? Cominciamo dalla scuola

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Roars, 14.8.2018 

– L’appello diffuso il 2 Agosto da Massimo Cacciari e firmato da diversi intellettuali, tra cui Maurizio Pollini e Salvatore Sciarrino, è un invito ad opporsi al pensiero unico ed alla politica del rancore, che soffocano l’orizzonte italiano ed europeo. Una richiesta non di “generiche adesioni”, ma di risveglio di prassi e iniziative, ciascuno nel proprio campo. In qualità di insegnanti della Scuola statale e pubblica, sfigurata da una delle peggiori controriforme degli ultimi 20 anni -la cosiddetta “Buona Scuola” del governo Renzi – e grande assente dall’attuale agenda di governo giallo-verde, interveniamo nel dibattito per richiamare l’attenzione su alcuni punti sui quali riteniamo sia urgente segnare l’auspicata discontinuità rispetto a quel paradigma della Formazione del Capitale Umano attualmente dominante e lucidamente perseguito dalle passate politiche liberiste del centro sinistra. Alternanza Scuola Lavoro, Inclusione, INVALSI e relativa “certificazione delle competenze”, modifica dell’Esame di Stato: si dichiari una netta discontinuità con le politiche del passato su questi temi, subito. Questi nodi, insieme ad altri, rappresentavano il nucleo di una riflessione promossa da chi scrive nel dicembre scorso in un testo denominato “Appello per la Scuola Pubblica” (https://sites.google.com/site/appelloperlascuolapubblica/) firmato da oltre 12000 persone tra cui lo stesso Cacciari e tanti intellettuali o filosofi che denunciano il declino culturale e politico di oggi.

Scuola: un silenzio assordante

L’appello diffuso il 2 Agosto da Massimo Cacciari e firmato da diversi intellettuali, tra cui Maurizio Pollini e Salvatore Sciarrino, è un invito ad opporsi al pensiero unico ed alla politica del rancore, che soffocano l’orizzonte italiano ed europeo. Una richiesta non di “generiche adesioni”, ma di risveglio di prassi e iniziative, ciascuno nel proprio campo. In qualità di insegnanti della Scuola statale e pubblica, sfigurata da una delle peggiori controriforme degli ultimi 20 anni -la cosiddetta “Buona Scuola” del governo Renzi – e grande assente dall’attuale agenda di governo giallo-verde, interveniamo nel dibattito per richiamare l’attenzione su alcuni punti sui quali riteniamo sia urgente segnare l’auspicata discontinuità rispetto a quel paradigma della Formazione del Capitale Umano attualmente dominante e lucidamente perseguito dalle passate politiche liberiste del centro sinistra.

  1. Alternanza Scuola Lavoro (ASL). Il vergognoso avvio di pratiche di lavoro minorile spacciate per “metodologia didattica” a sostegno dei “compiti reali” al posto della “cultura libresca”. Qualche giorno fa il CSPI (Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione) in un parere autonomo e molto significativo (seduta plenaria 25 luglio 2018) ne sottolineava le criticità e l’arroganza dell’obbligatorietà – 200 ore per i licei e 400 per gli altri istituti superiori;
  2. Valutazione standardizzata e invasività dell’INVALSI. Mentre sui test si dibatte anche alle latitudini dove sono stati inventati chiedendone l’abolizione, in Italia si scopre che l’INVALSI li ha proposti, in veste sperimentale, anche ai bambini di 4/5 anni per misurarne la “prontezza scolastica”(https://www.roars.it/online/invalsi-anche-allasilo-il-progetto-semi-segreto-invalsi-vips-per-testare-qualita-e-prontezza-scolastica-a-3-5-anni-di-eta/), accompagnando quelli per gli studenti dai 10 anni in avanti con questionari di tipo psicologico (da grande guadagnerai tanti soldi? Sei un bambino sveglio e capace di pensare in fretta?) nutriti di individualismo e del famoso “spirito di impresa”, su cui il MIUR -a firma della ministra Fedeli- ha diffuso un Sillabo specifico (https://www.roars.it/online/il-sillabo-imprenditoriale-del-miur-oggi-spieghiamo-il-business-model-canvas/ );
  3. Inclusione. La partecipazione di Renata Puleo ai lavori dell’Osservatorio sull’Inclusione del MIUR, rinforza la convinzione che il recente decreto sul tema (DLGS 66/2017), che sostituisce la vecchia normativa sui soggetti diversamente abili, sia uno dei peggiori: burocrazia, protocolli di ogni tipo con enormi giri di carte genitori e insegnanti, confusione tra problemi di handicap e quelli relativi ai diversi stili di apprendimento o addirittura quelli degli studenti non italiani, “promozione” (ancora!) dell’INVALSI ad ente valutatore del grado di ”inclusività” scolastica; il tutto mentre non si garantiscono per il prossimo anno i posti di sostegno.

Questi nodi, insieme ad altri, rappresentavano il nucleo di una riflessione promossa da chi scrive nel dicembre scorso in un testo denominato “Appello per la Scuola Pubblica” (https://sites.google.com/site/appelloperlascuolapubblica/) firmato da oltre 12000 persone tra cui lo stesso Cacciari e tanti intellettuali o filosofi che denunciano il declino culturale e politico di oggi.

I temi intorno a cui si articola quel documento, nonché le richieste di moratoria con cui si concludeva, queste si, molto “pragmatiche” e – forse per questo – completamente ignorate dal governo precedente, erano e sono di ancor più drammatica attualità. Per questo riteniamo che sia adesso il caso, anche da parte dei tanti intellettuali che lo hanno firmato, di rafforzare e riproporre quelle istanze, intervenendo pubblicamente. Alternanza Scuola Lavoro, Inclusione, INVALSI e relativa “certificazione delle competenze”, modifica dell’Esame di Stato: si dichiari una netta discontinuità con le politiche del passato su questi temi, subito.

Gli insegnanti: Giovanni Carosotti, Rossella Latempa, Renata Puleo, Andrea Cerroni, Gianni Vacchelli, Ivan Cervesato, Lucia R. Capuana, Vittorio Perego e Anna Angelucci.

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AAA cercasi proposte contro pensiero unico e politica del rancore? Cominciamo dalla scuola ultima modifica: 2018-08-15T07:29:35+02:00 da
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