Infatti, ricordiamo che il Consiglio dei Ministri ha emanato un decreto legge (già inviato al Parlamento) con il quale si riforma il percorso di formazione e reclutamento dei docenti.
I docenti, in possesso di laura magistrale, dovranno vincere un concorso per poi accedere ad un corso di formazione triennale che avverrà tramite contratto di formazione.
I docenti, gestiti direttamente dalle scuole, dovranno barcamenarsi tra attività di tirocinio diretto e indiretto, corsi di formazione, progetti di ricerca-azione.
Tutto ciò, però, non basterà. Infatti, leggiamo nel testo all’articolo 10, “Il contrattista su posto comunee, sulla base di incarichi del dirigente scolastico della scuola interessata e fermo restando gli altri impegni formativi, può effettuare supplenze nell’ambito scolastico di appartenenza, e, nel terzo anno, su posti vacanti e disponibili.”
Stesso impegno anche per i docenti di sostegno, come si legge all’articolo 11.
Insomma, pare che le supplenze nelle scuole passeranno tra organico dell’autonomia e tirocinanti con buona pace dei docenti iscritti nelle graduatorie d’istituto.
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