Allungamento delle lezioni, il solito pensiero superficiale

Gilda Veneziadal blog di Gianfranco Scialpi, 10.2.202.

Allungamento delle elezioni, boutade o realtà? Lo scopriremo presto. Purtroppo i commentatori non approfondiscono e quindi presentano una scuola che non corrisponde al vero. E’ il caso della scuola in Dad.

Allungamento delle lezioni, il tema del giorno

Allungamento delle lezioni, dopo la dichiarazione di M. Draghi  riportata da alcuni esponenti politici e ripresa dai quotidiani, la scuola è tornata al centro dell’attenzione dei mass media.
Nei giorni scorsi, infatti i problemi relativi alla sicurezza nelle scuole era finita in secondo, terzo piano. La crisi del governo ovviamente ha occupato le prime pagine dei giornali.
Il tema dell’allungamento delle lezioni a fine giugno, purtroppo è accompagnato da disinformazione e superficialità. Purtroppo in questo caso l’informazione  non è approfondita, ritenendola vera solo perché pubblicata su autorevoli giornali o scritti da autori molto seguiti. Sicuramente, però non in questo caso.
Siamo di fronte al solito problema di relazionarsi con il mondo della scuola, leggendo superficialmente le notizie dal Web, evitando di verificarle sul campo.

La scuola non è tutta in Dad

Prendiamo in considerazione due articoli, apparsi su Il Corriere della Sera e la Stampa. Il primo è di M. Impagliazzo (Presidente della Comunità di S. Egidio). Si legge: “i nostri figli, ce ne siamo accorti ormai da tempo, vivono un dramma nel dramma della pandemia. Hanno avuto poca scuola negli ultimi mesi e subiscono una pressione psicologica senza precedenti…Vorrei qui soffermarmi sugli alunni di elementari e medie, di cui si parla meno rispetto ai liceali. Eppure agli Uffici scolastici regionali e al ministero dell’Istruzione giungono crescenti segnalazioni di minori che non frequentano più la scuola (primaria o secondaria di I grado) o che perdono, nelle maglie larghe della didattica a distanza, quella continuità d’insegnamento e di relazione che è la maggiore garanzia di un successo formativo. Una battaglia che l’Italia conduce da tempo, quella contro la dispersione scolastica — che aveva visto di recente qualche timido progresso — ora rischia, a causa della pandemia, di arretrare nuovamente.”
Il secondo pubblicato sul quotidiano torinese è firmato dalla sociologa C. Saraceno. Si legge:” E’ un buon segno che il presidente incaricato Draghi abbia messo tra le questioni urgenti del suo eventuale governo la scuola, o meglio il diritto delle bambine/i e adolescenti a ricevere una istruzione adeguata. Fa parte di questo diritto anche la possibilità di recuperare e integrare ciò che è mancato a causa delle interruzioni e dei disagi dovuti alla pandemia, alla Dad, ma non solo…” Da sempre C. Saraceno è una convinta sostenitrice di una scuola estiva, dimenticando però nelle sue analisi le condizioni climatiche.
Da questi due articoli sembra che l’intero sistema formativo abbia fatto scuola in Dad. Non è così! Ad eccezione della Campania e della Puglia il sistema scolastico è in presenza da settembre. Mi riferisco alla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Quindi, come scrivevo qualche giorno fa, 3/4 del sistema scolastico ha garantito il diritto allo studio. Ovviamente il servizio scolastico non poteva garantirlo pienamente, in quanto ha risentito delle  limitazioni e delle regole anticovid: le  mascherine che condizionano la comunicazione orale, il distanziamento che non facilita i lavori cooperativi…
Non vorrei che dietro questi articoli e altri che verranno sia ripresa la solita operazione di discredito dei docenti fannulloni (ricordate Brunetta?) che preferiscono la dad per lavorare poco.

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Allungamento delle lezioni, il solito pensiero superficiale ultima modifica: 2021-02-10T22:09:47+01:00 da

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