di Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore 1.3.2016
Se fosse una gara di Formula 1 saremmo al giro di prova: a giorni partirà la valutazione esterna della scuola italiana. Ma, per carenza di risorse, quest’anno scolastico saranno “giudicati” solo 390 istituti, anziché gli 8-900 previsti. Il passo avanti comunque c’è: il nostro Paese risponde alle ripetute richieste internazionali (di misurare le performance del sistema di istruzione) e ci allineiamo alle best practice in giro per l’Europa: in Inghilterra, per esempio, è dal 1994 che si inviano gli ispettori nelle scuole. E anche Francia, Germania, Olanda dispongono, da tempo, di un consistente corpo di personale tecnico che opera sul territorio per assistere gli istituti.
Le visite nelle scuole, in Italia, saranno effettuate dai «Nuclei esterni di valutazione» («Nev»), composti da un ispettore ministeriale e due esperti, uno proveniente dalla scuola e uno dal mondo della ricerca o dell’ingegneria gestionale. In tutto un centinaio di persone (di cui appena 51 ispettori del Miur – non si è fatto in tempo a formare l’ulteriore contingente di ispettori previsto dalla riforma Renzi-Giannini). Ogni “team” dovrà osservare fino a un massimo di otto scuole; mentre i 390 istituti (di cui 20 paritari) oggetto di visite esterne (poco più del 4% delle oltre 8mila scuole italiane) saranno estratti a sorte, e verranno avvisati una settimana prima dell’arrivo dei Nuclei.
La valutazione esterna è coordinata dall’Invalsi, assieme all’Indire, ed è, nei fatti, il secondo step del piano complessivo di valutazione della scuola disegnato dal Dpr 80 del 2013, e dalla direttiva ministeriale n. 11 del 2014. Lo scorso anno tutti gli istituti hanno dovuto compilare il «Rapporto di autovalutazione» («Rav»), che è pubblico da ottobre; e ora si passa al feedback esterno: «Stiamo rispettando i tempi – sottolinea Carmela Palumbo, dg per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del Miur -. L’obiettivo è aiutare le scuole a migliorarsi. Certo, quando avremo a disposizione gli ispettori in più previsti dalla legge 107 aumenteremo il numero di istituti da visitare».
Ma cosa faranno, in concreto, ispettori ed esperti esterni? «Studieranno i Rav e tutti i documenti che la scuola vorrà mettere a disposizione – spiega la numero uno dell’Invalsi, Annamaria Ajello (leggi l’intervista integrale su Scuola24) -. Ci saranno, poi, colloqui con presidi, prof, genitori e studenti. La “pagella” sarà restituita solo all’istituto, non sarà quindi pubblica. E non si daranno premi o sanzioni». L’avvio della valutazione esterna «è un fatto positivo – commenta Giorgio Allulli, esperto di politiche educative -. Ora bisogna coordinarsi meglio con la legge 107. E sarà necessario anche un affiancamento continuo delle scuole per non lasciarle sole con i loro problemi».
Arrivano le «pagelle» alle scuole: ispettori ministeriali ed esperti in 390 istituti ultima modifica: 2016-03-01T07:30:27+01:00 da