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Aspiranti maestri bocciati: colpa delle prove o dell’italiano zoppicante?

Tuttoscuola, 25.2.2017

– Errori grossolani e strafalcioni nel concorso per l’assunzione di maestri in Veneto, dove le bocciature allo scritto hanno raggiunto il 53%.

Li ha denunciati un anonimo commissario d’esame, a concorso concluso, al Corriere del Veneto, proprio mentre la lettera-denuncia del Gruppo di Firenze è tuttora al centro del dibattito sulle competenze linguistiche di base dei giovani italiani.

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Quando nell’agosto scorso Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera aveva riportato i dati di Tuttoscuola che per prima aveva scoperto le bocciature di massa (l’allora ministro dell’istruzione Giannini, presa in contropiede, aveva preferito salvarsi con l’immagine del bicchiere mezzo pieno evidenziando che, comunque, quasi la metà dei candidati aveva superato gli scritti) aveva calcato la mano sugli errori grammatica e di sintassi, provocando la reazione di tanti esclusi per altre classi di concorso che avevano puntato il dito piuttosto sulle difficoltà delle prove, anziché su presunti propri limiti espressivi.

In molti avevano comunque fatto cadere dei sospetti, soprattutto nel concorso di scuola primaria, sulla scarsa padronanza della lingua italiana da parte di chi aspirava ad insegnarla stabilmente.

E ora, l’anonimo commissario fa rinfocolare i sospetti.

La pesante selezione non c’è stata solo in Veneto, ha riguardato tutti i concorsi di primaria delle altre regioni. Prove troppo difficili in rapporto al tempo disponibile per svolgerle, o insufficiente padronanza della lingua italiana da parte di una larga fetta di coloro che avrebbero dovuto insegnarla?

Quel che è certo è che i bocciati dovranno rassegnarsi a fare altro: i supplenti, ad esempio. Piove sul bagnato!

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Aspiranti maestri bocciati: colpa delle prove o dell’italiano zoppicante? ultima modifica: 2017-02-26T06:14:39+01:00 da
Gilda Venezia

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