Orizzonte Scuola, 12.10.2016
– A decretarlo la sentenza 2568/2016 emessa dal tribunale di Reggio Calabria che annulla il provvedimento di un dirigente e condanna il Ministero alle spese legali.
Secondo il tribunale, il dirigente non può assegnare un docente alle classi senza rispettare i criteri proposti dal Collegio dei docenti e posti in essere dal Consiglio di istituto.
Nello specifico, il docente aveva avuto assegnate ben 7 classi a fronte di una media d’istituto di 4. Dopo il ricorso bocciato dal giudice monocratico, il tribunale di Reggio Calabria gli ha dato ragione.
I dirigenti devono seguire le indicazioni dei collegi e dovranno motivare le scelte effettuate, “il potere dirigenziale di assegnazione alle classi – scrivono i giudici – soggiace al rispetto, in via speciale, dei criteri posti dal consiglio di istituto e dalle proposte degli organi collegiali e, in via generale, dai principi di correttezza, buona fede e imparzialità”. A ciò fa seguito la richiesta delle motivazioni delle scelte effettuate dalla dirigenza.
Una sentenza importante che mette chiarezza su uno degli argomenti più dibattuti relativamente alla gestione del personale.
Assegnazione docenti ai plessi e alle classi: chi decide? come si applica la legge 104/92
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