Alessandro Giuliani La Tecnica della scuola Martedì, 12 Maggio 2015
Così dice via Twitter ad un docente che gli faceva notare come i “tieffini” “hanno fatto un concorso e che nel primo ciclo erano 11mila, nel secondo ciclo 20mila, non 600mila. La replica del premier: comprendo la rabbia degli abilitati Tfa, ma il problema del precariato non l’abbiamo creato noi.
Dopo il ministro Giannini, anche il premier sbarra la strada agli abilitati verso la stabilizzazione. Matteo Renzi ribadisce la posizione del Governo – per loro, come per gli abilitai Pas, niente inserimento nelle GaE – su uno dei mezzi di comunicazione più a lui congeniali: Twitter. Rispondendo ad un insegnante che, parlando delle assunzioni nella scuola, gli fa notare che gli abilitati Tfa, che “hanno fatto un concorso”, sono “nel primo ciclo 11mila, nel secondo ciclo 20mila, non 600mila”, come era stato detto dal sottosegretario Davide Faraone alcuni giorni fa (motivo per il quale non possono essere tutti stabilizzati).
“Caro Gaetano, comprendo la rabbia degli abilitati Tfa. Questo Governo sta cercando di risolvere problemi aperti decenni fa”, ha scritto il presidente del Consiglio (anche se i Tfa, a dire il vero, si sono svolti appena tre anni fa).
Alla replica del docente, Renzi ha a sua volta scritto: “Conosco bene la situazione. Ma lei sa che a norma di legge non è la stessa cosa. E noi siamo chiamati ad applicare la legge”.
Come dire: dura lex, sed lex. Basterà la spiegazione di Renzi a convincere i ‘tieffini’?