Orizzonte Scuola, 19.12.2016
– Varata la Legge di Bilancio, in tutta fretta a seguito delle dimissioni di Matteo Renzi, la scuola fa il bilancio tra ciò che è stato varato e ciò che si sarebbe potuto varare.
Innanzitutto, ha tenuto banco l’aumento delle cattedre di diritto a seguito della trasformazione delle cattedre di fatto in posti stabili.
Durante il dibattito sulla Legge di Bilancio si è acceso lo scontro tra Ministero dell’istruzione e maggioranza contro il Ministero dell’economia.
Infatti, mentre i primi sostenevano che i posti da trasformare sono 25mila (di cui 5mila di sostegno), il MEF ribatteva con un 10mila come tetto massimo.
Uno scontro che si era trascinato a colpi di emendamenti per stabilizzare i 25mila posti, poi ritirati e mai più presentati in Senato.
Si attenderà, quindi, la quantificazione da parte del Ministero dell’economia negli organici del prossimo anno che, se non interverranno novità, quantificherà secondo i propri criteri.
Altra questione che è stata affrontata dalla Bilancio riguarda i precari. Infatti, è stato approvato dalle Camere una interpretazione autentica della legge 107 che poneva come divieto di effettuare supplenze oltre i 36 mesi.
Con il varo della legge, si specifica che la norma non ha valore retroattivo, ma il conteggio inizierà dal settembre 2016. In questo modo si è data possibilità ai precari di poter aspirare ad ulteriori supplenze in attesa del prossimo concorso o della definitiva stabilizzazione.
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