Il Governo ha approvato il disegno di legge, ma trasferire le competenze non sarà semplice.

Sulla autonomia differenziata il Governo ha deciso: nel corso del Consiglio dei ministri del 15 marzo , su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, è stato approvato in via definitiva il disegno di legge sulla autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario.
Il provvedimento, che dovrà essere approvato dal Parlamento, prevede la definizione dei “principi generali per l’attribuzione alle Regioni a statuto ordinario di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” e delle “relative modalità procedurali di approvazione delle intese fra lo Stato e una Regione”.
Sul testo è stato già acquisito il parere della Conferenza unificata e quindi sono stati fatti tutti i passaggi preliminari per consentire al Parlamento di esaminare il disegno di legge.

Rispetto al testo precedente si prevede un ruolo più incisivo degli enti locali e un più ampio coinvolgimento della Conferenza Unificata nella fase di definizione delle intese Stato-Regioni per il trasferimento di competenze e risorse.
Questo vuol dire che le Regioni che chiedono maggiori poteri dovranno consultare le amministrazioni locali che, a loro volta, dovranno garantire il rispetto dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni (Lep) anche se questi saranno modificati dopo l’approvazione dell’intesa fra Stato e Regione.

Le procedure per la definizione dei LEP e per il trasferimento delle funzioni saranno piuttosto complesse e dovranno svolgersi in tempi certi, in modo da evitare che il percorso si “allunghi” in modo abnorme.
La proposta di trasferimento delle competenze dovrà partire dalla Regione interessata che dovrà trasmettere la richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri; dopo una serie di passaggi sia nel Consiglio dei Ministri sia in Conferenza Unificata la proposta sarà inviata al Parlamento e poi ancora alla Regione che dovrà approvarla con una propria legge.
Per poter trasferire una competenza (e le relative risorse umane e finanziarie) sarà indispensabile che siano stati definiti in precedenza i livelli essenziali delle prestazioni e l’entità delle risorse finanziarie necessarie.
Insomma, nel concreto, trasferire poteri e competenze non sarà semplicissimo; l’operazione, inoltre, non sarà neppure “per sempre” in quanto le intese avranno una durata temporale ben precisa.

Infine, il Governo, dovrà informare l’Unificata sulle misure per assicurare che, anche nelle regioni che non hanno concluso intese sull’autonomia, siano riconosciuti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti dallo Stato, dalle regioni e dagli enti locali nell’esercizio delle funzioni riconducibili ai Livelli essenziali delle prestazioni.

Autonomia differenziata al via ultima modifica: 2023-03-19T04:40:16+01:00 da
Gilda Venezia

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Gilda Venezia

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