– Divario Nord-Sud? Colpa delle famiglie e dei precari –
– Tito Boeri non cambia: le sue analisi sono sempre destinate a far discutere. Sull’Istruzione in Italia, oggetto di dibattito dopo la presentazione dei dati Pisa-Ocse, ha idee chiare ed esplosive. Dati alla mano l’economista, ex presidente dell’Inps, cancella l’idea di un Sud dove la spesa per la scuola sia più basso. E i docenti meno pagati. Per Boeri, correlando le retribuzioni su base nazionale al costo della vita, i docenti del Sud prendono uno stipendio più alto rispetto a quelli del Nord. Un parametro che da sempre è oggetto di discussioni accese. Per molti prodromico al reinserimento di gabbie salariali.
La colpa, quindi, del dislivello meridionale? Boeri non punta l’accento sulla differenza del capitale socio-economico di partenza (più favorevole al Nord), perché il divario persiste anche nella comparazione Nord-Sud sulla base degli stessi livelli.
E allora? Secondo Boeri, “I ritardi del Sud si spiegano in gran parte con il diverso atteggiamento delle famiglie nei confronti della scuola. Tre indizi non fanno una prova, ma puntano tutti in questa direzione.”
I tre indizi portano Boeri ad affermare che sia determinante la consapevolezza dei genitori nel motivare e sostenere i figli nello studio, ma ancora di più va osservato come i docenti si relazionano con i genitori meno consapevoli del ruolo dell’istruzione.
La soluzione? Per l’economista non consiste nella stabilizzazione dei precari che ” non hanno invece saputo far fare alla scuola il salto di qualità. Ma nel fare concorsi veri chiamando nelle commissioni d’esame quegli insegnanti che hanno saputo fare la differenza anche al Sud”.
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Boeri: al Sud i prof più pagati! ultima modifica: 2019-12-16T05:25:57+01:00 da