Bonus merito docenti: accesso ai nominativi, obblighi di pubblicità elenco da parte dei dirigenti. Procedure corrette

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di Katjuscia Pitino, Orizzonte Scuola, 9.1.2018

– La questione relativa alla trasparenza e alla pubblicità degli atti di assegnazione del bonus per la valorizzazione del merito di cui all’art.1 comma 127 della Legge 107 del 2015 è ancora in ambito scolastico una delle tematiche più controverse e dibattute, tale da aver dato luogo a comportamenti non sempre univoci e poco rispettosi della normativa di settore che risulta essere al contrario abbastanza chiara sull’argomento e facilmente applicabile.

Le interferenze prodotte da due sentenze, emesse rispettivamente dal Tar del Veneto e dal Tar del Lazio, hanno contribuito a rendere ancora più torbida la condotta di taluni dirigenti scolastici, determinando o atteggiamenti taciti di rifiuto nel rendere pubblici dati e informazioni soggetti comunque a pubblicazione, perché espressamente previsti dalla normativa vigente, o di diniego di accesso agli atti, accesso esperito dagli interessati ai sensi della Legge 241 del 1990 ovvero ai sensi dell’art.5 del Decreto Legislativo n.33 del 2013 rubricato “Accesso civico a dati e documenti”.

Dalla disamina delle due sentenze sopracitate emergono due diversi profili interpretativi, legati ai due distinte situazioni:

  • la Sentenza n.463 del 10/05/2017 del Tar del Veneto pone l’accento sull’accesso civico di cui all’art.5 del D.Lgs. n.33 e sul suo rapporto con la Legge 241 del 1990; il giudice esprime al riguardo che “in sostanza, l’accesso civico non può essere utilizzato per superare, in particolare in materia di interessi personali e dei principi della riservatezza, i limiti imposti dalla Legge 241”. Il ricorso è dichiarato infondato: si nega all’Associazione sindacale l’accesso ai nominati dei docenti destinatari del bonus nonché i relativi compensi, rimandando alla consultazione del sito Web Sezione Amministrazione Trasparente;
  • la Sentenza n.9176 del 3/08/2017 del Tar del Lazio è di altro tenore: il giudice ritiene che i nominativi e gli importi relativi ai docenti destinatari del bonus rientrino nella “documentazione ostensibile a chi vi abbia interesse ai sensi degli artt.22 e seguenti della Legge n.241 del 1990”. Il ricorso è ritenuto in parte inammissibile ed in parte accolto: in ordine alla prima fattispecie ovvero alla richiesta da parte del ricorrente dei criteri per l’attribuzione del bonus, esso è infondato in quanto il dirigente scolastico li aveva già pubblicati sul sito Web istituzionale, in riferimento all’accesso alla documentazione dei destinatari del bonus nonché agli importi, il ricorso è stato dichiarato al contrario ammissibile.

Dinnanzi a questi due pronunciamenti, i quali richiamano due diversi dispositivi normativi, l’accesso civico e l’accesso ai documenti amministrativi, occorre fare chiarezza perché è consuetudine che le Amministrazioni scolastiche si trincerino dietro la famigerata garanzia del diritto alla riservatezza dei controinteressati.

Accesso o non accesso: questo è il problema

L’accesso ai nominativi e a tutto quanto sia connesso con l’attribuzione del bonus non equivale a pubblicazione e lo stessoa accesso quando accordato previa informativa ai controinteressati non viola alcuna norma di legge.

Il principio della salvaguardia del diritto alla riservatezza va graduato non potendosi risolvere esclusivamente in un rifiuto.

E’ utile ricordare che la Legge 241 del 1990 stabilisce al comma 1 dell’articolo 24 i documenti esclusi dal diritto di accesso mentre al comma 2, rinvia alle singole pubbliche amministrazioni il compito di individuare le categorie di documenti da esse formati o comunque rientranti nella loro disponibilità sottratti all’accesso ai sensi del comma 1. Il risultato di detta prescrizione è stato fornito dal D.M. n.60 del 10/01/1996 Regolamento recante norme per l’esclusione dell’esercizio del diritto di accesso ai documenti amministrativi ai sensi dell’art. 24, comma 4, della L. 7 agosto 1990, n. 241 , e dell’art. 8 del D.P.R. 27 giugno 1992, n. 352;

L’art.2 di suddetto decreto 60 indica le seguenti categorie di documenti sottratte all’accesso:

a) rapporti informativi sul personale dipendente;

b) documenti concernenti informazioni di carattere psico-attitudinale di determinati soggetti, con esclusione di quelli concernenti i criteri generali fissati, in funzione autolimitativa, dall’amministrazione per le procedure stesse;

c) documenti rappresentativi di accertamenti e di dichiarazioni medico-legali;

d) documenti relativi alla salute delle persone;

e) documenti rappresentativi di interventi dell’autorità giudiziaria o della procura generale e delle procure regionali presso la Corte dei conti, relativi a soggetti per i quali si appalesa la sussistenza di responsabilità penale, civile o amministrativa;

f) relazioni alla procura generale e alle procure regionali presso la Corte dei conti nei confronti dei soggetti suindicati, nonché atti di promovimento di azioni di responsabilità davanti alla autorità giudiziaria.

La richiesta di accesso ai nominativi dei docenti che hanno ricevuto il bonus di merito pur trattandosi di dato personale non reca alcun pregiudizio concreto ai controinteressati, ma trova al contrario un bilanciamento nella salvaguardia di un interesse diretto, concreto e attuale, di tutti i docenti che sono stati esclusi dall’assegnazione, prefigurandosi tale richiesta di accesso anche come possibilità, oltre all’assolvimento degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, prevista appunto dell’art.20 Decreto Legislativo n.33 del 2013, di portare a conoscenza degli interessati la procedura di assegnazione del bonus cui hanno legittimamente partecipato. Ricordiamo che il comma 2 dell’art.22 della Legge 241 del 1990 stabilisce che l’accesso ai documenti amministrativi, attese le sue rilevanti finalità di pubblico interesse, costituisce principio generale dell’attività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne l’imparzialità e la trasparenza”.

Tra l’altro anche la Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi della Presidenza del Consiglio dei ministri, in un suo parere del 13 luglio scorso (DICA 0015182 P-4.8.1.8.3), ha riconosciuto il diritto di ogni docente di accedere all’intera documentazione relativa all’assegnazione del “bonus”; secondo la Presidenza del Consiglio, chi richiede atti relativi a una procedura alla quale ha partecipato vanta “un interesse all’accesso de quo, previsto e tutelato dal combinato disposto degli artt. 7 e 10 della legge 241/90″.

La questione dell’accesso civico e i dati soggetti a pubblicazione

L’accesso civico di cui all’art.5 del D.Lgs. n.33 del 2013 prevede la possibilità di richiedere documenti, informazioni o dati detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione ai sensi del presente decreto, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi giuridicamente rilevanti secondo quanto previsto dall’articolo 5-bis, proprio nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione. Tale dispositivo ha in questa caso la funzione di richiamare l’Amministrazione inadempiente alla pubblicazione dei criteri e dei dati relativi alla valutazione della performance per l’assegnazione del trattamento accessorio di cui all’art.20 dello stesso decreto.

Difatti su questo punto molti dirigenti scolastici sono inadempienti e la loro condotta viene ad urtare con le disposizioni del D.Lgs. n.33 del 2013.

L’art.20 del D.Lgs. n.33 del 2013 disciplina gli obblighi di pubblicazione dei dati relativi alla valutazione della performance e alla distribuzione dei premi al personale, mentre dalla Delibera CIVIT n.50 del 2013 è ricavabile la mappa ricognitiva degli obblighi di pubblicazione vigenti, sostituita di recente dall’allegato alle Prime linee guida recanti indicazioni sull’attuazione degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazione contenute nel D.Lgs. n.33 del 2013 come modificato dal D.Lgs. n.97 del 2016 (Delibera ANAC 1310 del 28/12/2016).

Cosa pubblicare relativamente al bonus merito ex art.1 comma 127 della Legge 107 del 2015?

Nelle Sezioni Amministrazioni trasparenti dei siti istituzionali delle scuola, nella sottosezione performance, vanno pubblicati perciò tutti i dati previsti dall’art.20 del D.Lgs. n.33 del 2013 ovvero:

  • i dati relativi all’ammontare complessivo dei premi collegati alla performance stanziati: le risorse
  • l’ammontare dei premi effettivamente distribuiti: numero dei docenti premiati
  • i criteri definiti nei sistemi di misurazione e valutazione della performance per l’assegnazione del trattamento accessorio;
  • i dati relativi alla sua distribuzione, in forma aggregata, al fine di dare conto del livello di selettività utilizzato nella distribuzione dei premi e degli incentivi, nonché i dati relativi al grado di differenziazione nell’utilizzo della premialità sia per i dirigenti sia per i dipendenti, laddove in riferimento a ciò deve intendersi la pubblicazione delle diverse fasce di compensi distribuiti e per ognuna la quantificazione delle unità che hanno ricevuto tale compenso nonché gli indicatori di premialità attribuiti ad ogni fascia, ad esempio: bassa, media e alta.

Non dimenticando di rispettare le disposizioni di cui all’art.8 del D.Lgs. n.33 del 2013 riguardanti la decorrenza e la durata della pubblicazione e di indicare nella stessa Sezione Amministrazione trasparente, alla voce “Accesso civico” gli indirizzi di posta elettronica cui inoltrare le eventuali richieste di accesso civico e di attivazione del potere sostitutivo (si vedano le Linee guida già sopra citate alla pag.26) giacché queste informazioni il più delle volte sono omesse.

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