dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 12.9.2021.

La stragrande maggioranza degli insegnanti cerca di evitare gli incarichi organizzativi perché si tratta di tempo ed energie sottratte alla didattica, alla preparazione delle lezioni e delle verifiche e, più in generale, alla natura intrinseca del lavoro degli insegnanti: insegnare.

Il 13 settembre entrano a scuola i ragazzi. Gli insegnanti si sono ritrovati per preparare i lavori annuali già dall’1/9 e la questione del Green pass ha nascosto molti problemi che da anni minano e limitano il lavoro d’aula.

Mai come quest’anno però si è fatta assillante  la ricerca degli incarichi che sono su autocandidatura, ma  che “si devono fare“. Stanno diventando materia di scontro, specialmente nei piccoli plessi, dove ci sono pochi insegnanti e un numero di incarichi sempre più crescente. In questi primi giorni Dirigenti e vicari si sono mossi alla ricerca di responsabili, coordinatori, referenti, funzioni strumentali, tutor, gruppi di lavoro, verbalizzatori, animatori di tutti i tipi: bisogna costruire l’Organigramma, formare lo Staff, trovare chi dovrà elaborare PTOF e  NIV, coordinare i Progetti, gestire il GLO, seguire i PON, amministrare il registro elettronico e il sito della scuola, impostare la formazione e molto altro ancora.

Non si vedono tanti che sgomitano quanto piuttosto molti docenti che sono invitati, sollecitati, incalzati, addirittura  braccati. Ma la maggior parte dei colleghi è poco convinta e restia a dare la propria disponibilità. Il motivo di tanta diffidenza è chiaro: svolgere queste funzioni assorbe spesso un tempo incalcolabile, sempre maggiore di quello prospettato e comunque non adeguatamente riconosciuto; spesso pagato a forfait dal FIS, a volte addirittura non riconosciuto o non pagato perché “le risorse del FIS sono sempre più limitate“.

Ma il vero motivo per cui la stragrande maggioranza degli insegnanti cerca di evitare a questi ruoli è che si tratta di tempo ed energie sottratte alla didattica, alla preparazione delle lezioni e delle verifiche e, più in generale, alla natura intrinseca del lavoro degli insegnanti: insegnare.

Le frustrazioni poi non nascono solo dal mancato o irrisorio riconoscimento economico di queste attività, ma soprattutto perché spesso si traduce in attività meramente formali e burocratiche: bisogna scrivere e elaborare progetti, produrre scartoffie che nessuno legge ma che la Scuola deve avere.
Poi quello che si fa in classe rimane tutta un’altra cosa, che nei fatti risulta marginale e residuale.

Questa è la direzione in cui stiamo andando da qualche decennio: e poi ci vengono a dire che tutto serve per mettere al centro i ragazzi.
Bisogna invertire questa tendenza e tornare a chiarire i ruoli: Primum docere, deinde …. 

 

Gilda degli insegnanti della provincia di Venezia

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Braccati ultima modifica: 2021-09-12T10:09:00+02:00 da
Gilda Venezia

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