di Carla Virzì, La Tecnica della scuola, 27.4.2021.
Il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta riferisce al Senato sui concorsi, per motivare le proprie scelte (e del gruppo di lavoro) in fatto di prova preselettiva.
No alla preselezione fondata sui quiz logico-matematici, rivendica il Ministro. “Io lo dico con sincerità: non avrei fatto nessuna carriera se avessi dovuto rispondere a quiz di quel tipo, e penso non sia legittimo sottoporre a quel tipo di prove, che però si erano rese necessarie da un certo momento in poi per ridurre la massa di concorrenti”.
Perché no? Perché “nel tempo hanno portato a un particolare processo di formazione. “Di fatto – sostiene il Ministro della P.A. – i ragazzi non studiano più le materie delle proprie specializzazioni, ma tutto il loro tempo dedicato al concorso, non è tempo per approfondire e studiare, ma tempo per imparare a memoria i quiz, tratti da una banca dati.”
E continua: “Non è disdicevole, solo che non ti lascia nulla dal punto di vista della cultura, della formazione, dell’approfondimento. Così, ci siamo detti: abbandoniamo i quiz, che non sono disdicevoli in sé ma che sono figli di un’emergenza quantitativa (snellire la platea di candidati) e vediamo se riusciamo, grazie ai vincoli dell’emergenza Covid, a cambiare paradigma.”
Quale sarebbe, quindi, il nuovo paradigma, secondo il ministro Brunetta? “Concorsi digitalizzati, semplificati, di durata ridotta.”
E conclude: “Eliminare i quiz preselettivi per me ha significato un ritorno a respirare buone pratiche. Pensare a dei giovani che passano le giornate a mandare a memoria dei quiz logico-matematici mi ripugnava.”
Brunetta sui concorsi: vi spiego perché no alla prova preselettiva ultima modifica: 2021-04-28T05:33:19+02:00 da