Castellana confermato coordinatore nazionale della gilda degli insegnanti

Gilda Venezia

Orizzonte Scuola, 24.5.2025

Congresso Gilda a Roma, Castellana coordinatore nazionale fino al 2029:
“Ecco la nostra agenda politica per una scuola di qualità”

La video intervista a cura di Patrizia Montesanti e Andrea Carlino

Il XXI Congresso Nazionale della Gilda degli Insegnanti ha confermato a grandissima maggioranza Vito Carlo Castellana come coordinatore nazionale per i prossimi quattro anni.

L’assemblea, che ha riunito i coordinatori di tutte le province italiane, ha delineato l’agenda politica del sindacato incentrata su tre pilastri fondamentali: rafforzamento della didattica, supporto agli insegnanti e garanzia dei loro diritti.

Castellana, già eletto lo scorso 4 ottobre a Salerno, ha aperto i lavori ricordando il 33esimo anniversario della strage di Capaci, definendo Falcone e Borsellino “santi laici” e ribadendo l’importanza della legalità come obiettivo dell’organizzazione sindacale.

L’intervista concessa a Orizzonte Scuola rivela un programma ambizioso che punta a valorizzare la professione docente attraverso riforme strutturali e contrattuali.

Contratto separato e lotta alla burocrazia: le priorità immediate

La Gilda rivendica da tempo un contratto separato per la docenza, obiettivo che Castellana definisce “di medio e lungo termine” ma fondamentale per “valorizzare la specificità della professione docente”. Il coordinatore spiega che “attraverso una contrattazione separata si potrebbe andare a valorizzare tutto quello che è il patrimonio della nostra scuola e il profilo intellettuale che ognuno di noi come insegnanti ha nel proprio lavoro”.

Sul fronte della burocratizzazione, Castellana denuncia come “tante delle molestie burocratiche nascono di fatto in modo autoreferenziale” e propone la creazione di un gruppo di lavoro per eliminare “tutto quello che è sostanzialmente inutile per il lavoro degli insegnanti”. L’obiettivo è liberare tempo per la didattica, considerando che “spessissimo i ricorsi che vengono fatti per le mancate promozioni avvengono solo perché le carte sono state compilate male”.

Governance scolastica: verso il preside elettivo e nuovi equilibri generazionali

La proposta più rivoluzionaria riguarda il ritorno al preside elettivo, motivata dalla necessità di contrastare “la gerarchizzazione all’interno della scuola” e valorizzare “il principio fondamentale della collegialità”. Castellana evidenzia come “un preside elettivo periodicamente dà conto al collegio dei docenti per il lavoro svolto, cosa che oggi non avviene”.

Il sindacato propone, inoltre, di destinare metà orario dei docenti senior al tutoraggio dei colleghi più giovani, riconoscendo che “la scuola ha bisogno di insegnanti giovani” ma valorizzando l’esperienza degli anziani. “L’opzione migliore per avere degli insegnanti migliori e più formati sarebbe proprio quella di affiancarli a colleghi più esperti”, sottolinea il coordinatore, definendo la proposta “rivoluzionaria” ma necessaria per affrontare l’emergenza di un corpo docente tra i più anziani d’Europa.

Autonomia differenziata e reclutamento: le battaglie in corso

Sull’autonomia differenziata, la Gilda annuncia battaglia legale fino alla Corte di Giustizia europea, ritenendola “non costituzionale” e pericolosa per l’unitarietà del sistema. “La scuola della Costituzione oggi è l’unico vero ascensore sociale che abbiamo nella nostra società”, afferma Castellana, denunciando il rischio di squilibri territoriali.

Per il reclutamento, il sindacato contesta il sistema dei CFU perché “devo pagare per diventare insegnante” creando “una selezione per reddito” anziché per qualità. La soluzione proposta include il doppio canale nell’immediato e una programmazione automatica: “Dieci pensionamenti, dieci posti messi a concorso”.

Infine, sugli stipendi, l’obiettivo del 15-20% di aumento passa necessariamente per lo “sganciare il contratto scuola rispetto al contratto del pubblico impiego”, mentre per la rappresentatività sindacale si propone di abbandonare il sistema RSU in favore del solo criterio degli iscritti, definendo l’attuale meccanismo “farraginoso” e poco democratico.

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