di Valentina Santarpia, Il Corriere della sera, 27.6.2019
– A settembre oltre 60 mila posti liberi, molti dei quali rischiano di non essere assegnati. Il governo pensa ad una soluzione per far rientrare gli idonei del concorso di 3 anni fa. M5S: portiamoli subito in cattedra. Lega: allunghiamo i tempi delle graduatorie.
M5S versus Lega
I Cinque Stelle premono molto per una soluzione immediata, che porti gli idonei subito in cattedra: «È una scelta che va sulla scia del merito, non delle sanatorie o dei condoni che Bussetti sembra avvalorare», dice una parlamentare molto addentro ai problemi della scuola, aprendo un ulteriore fronte dello scontro politico M5S-Lega. Nella visione grillina, gli idonei potrebbero rientrare direttamente a coprire quei posti vacanti, in quanto professori che hanno dimostrato di essere validi attraverso una procedura concorsuale, e non semplicemente accumulando tre anni di servizio, come previsto dall’ultima «procedura straordinaria» annunciata dal ministro dell’Istruzione e concordata coi sindacati. In realtà il senatore leghista Mario Pittoni non disdegna la possibilità di far rientrare in campo quelli del concorso 2016: inserendo un emendamento in un ddl in corso d’esame o nella conversione di un disegno di legge, spiega, si potrebbe allungare la validità delle graduatorie di quel concorso di altri tre anni, prolungando quindi la possibilità di attingere a quelle liste. In questo modo, scrive Pittoni nella proposta, si avvierebbe a soluzione il «grosso ingorgo istituzionale amministrativo» che si è creato prima con la mobilità territoriale, che ha sottratto posti disponibili ai vincitori, e poi con la gran mole di provvedimenti giurisdizionali di varia natura che hanno portato a prove suppletive e nuove graduatorie.
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