di Massimo Gramellini, Il Corriere della sera, 9.6.2018

Lo dico con rispetto, ma ha fatto una chattata, contravvenendo alla regola basilare: «Ogni frase inviata a un numero cospicuo di persone può essere copia-incollata contro di te». Opportunamente reindirizzata da qualche mano amorevole, la frase è planata sul telefono della direttrice, che appena ha letto «chi vuoi che se la pigli», se l’è pigliata eccome, cacciando dall’asilo i figli della madre incauta.
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La questione è finita in tribunale e addirittura in Parlamento, ma va detto che in quell’asilo nessuno ha fatto la figura dell’adulto. Non i genitori digitanti, che creano la chat per scambiarsi notizie sull’orario della lezione di ginnastica e inesorabilmente la trasformano in un ruttodromo di pettegolezzi e di rancori. Ma nemmeno la direttrice, suscettibile e vendicativa nei confronti degli unici incolpevoli, i bambini. Diventa complicato reclamare il rispetto dovuto all’Autorità, quando chi la detiene ha smarrito il senso del proprio ruolo e ha conservato, esacerbandolo, soltanto il senso di sé.
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Chi se la piglia ultima modifica: 2018-06-09T18:47:34+02:00 da